Cresciuti entrambi nello stesso paesino vicino a San Sebastián, Txato e Joxian sono sempre stati legati da una profonda e sincera amicizia fatta di cose semplici come le serate in osteria e le domeniche in bicicletta. E anche le loro mogli, Bittori e Miren, sono state care amiche, così come i loro figli, tutti nati e cresciuti tra gli anni Settanta e Ottanta.
Ma poi la violenza ha spezzato questo sereno equilibrio: Txato è stato ucciso in un attentato dell’Eta, e Bittori se n’è andata, non riuscendo più a vivere nel posto che l’aveva vista felice. Ma ora, in un piovoso pomeriggio dell’autunno 2011 Bittori è sulla tomba di Txato, per dirgli che ha deciso di tornare nel paese dove tutto è cominciato, per cercare una riconciliazione con il dolore del passato e cercare di capire che cosa sia accaduto davvero il giorno dell’omicidio…
Feltrinelli Editore
Questo libro è sicuramente uno dei più belli degli ultimi anni. Racconta la drammatica storia di due famiglie dei Paesi Baschi, il cui forte legame si spezza inesorabilmente nel periodo più intenso della lotta armata dell’Eta. Questo libro, delicato e toccante, è un racconto sul perdono che ci fa riflettere, tra le altre cose, su quanta superficialità ci possa essere, a volte, dietro il perseguimento di alcuni ideali. Anche per questo l’ho trovato terribilmente attuale. Nonostante la mole di oltre 600 pagine il libro è molto godibile e la brevità dei capitoli rende la lettura ancora più scorrevole.
Libro consigliato da Antonio Gentile