PER I NOSTRI FAMILIARI, NOI RAPPRESENTANTI DELLE FORZE DELL’ ORDINE, SIAMO CARNE DA MACELLO !

PER I NOSTRI FAMILIARI, NOI RAPPRESENTANTI DELLE FORZE DELL’ ORDINE, SIAMO CARNE DA MACELLO !

A cura di PASQUALE RAIMO – Polizia di Stato – Italia 

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< PER I NOSTRI FAMILIARI, NOI RAPPRESENTANTI DELLE FORZE DELL’ ORDINE, SIAMO CARNE DA MACELLO ! >

Sono un rappresentante delle forze dell’ Ordine, in prima linea per garantire l’ ordine e la sicurezza pubblica.

“Siccome lo Stato si ricorda di noi solo in caso di morte, vi racconto cosa vuol dire essere un poliziotto.”

Si parla di noi solo in casi eclatanti, come l’ultimo episodio di Trieste, dove due agenti delle Volanti sono stati aggrediti ed uccisi da due delinquenti.

“Perché le istituzioni intervengono solo davanti ad un uomo ferito o addirittura morto ? Perché sui giornali e sulle TV si parla solo degli errori delle forze dell’ordine e non si elogino mai uomini che, nonostante tutto e tutti, dimostrano di saper fare il proprio lavoro senza eccedere?”.

Vedasi l’episodio della “fintomatica” commedia dell’ Onorevole Fassina.

Se non ci chiediamo noi del perché rischiare la nostra vita senza ricevere in cambio un giusto riconoscimento per il nostro spirito di abnegazione, se lo chiedono i nostri familiari, i quali ci descrivono la loro ansia.

“Sappiamo quando usciamo di casa, ma non sappiamo se torniamo.”

Le nostre madri, mogli, fidanzate e figli che con amore, ma soprattutto con dedizione, forza e coraggio riescono a stare al nostro fianco. Al fianco di un uomo che indossa una divisa.

Sono quelle persone che hanno imparato a dividere il proprio familiare con la Polizia di Stato; comprendere, loro malgrado, cosa significhi vivere in balia di turni e di esigenze di servizio. E non solo.

Credo che soltanto chi vive certe situazioni, possa poi capirle in pieno. Sono loro a salutare, quasi ogni giorno, un pezzo della propria famiglia, augurandosi che torni indenne e vivo dal servizio che gli è stato assegnato.

Solo loro sanno cosa significhi, a volte, sentirsi messe in secondo piano rispetto a una professione che richiede abnegazione e sacrificio.

Dopo questo episodio di Trieste, numerose saranno le testimonianze di stima e di affetto che, in questi giorni, circonderanno le famiglie dei due giovani agenti caduti in servizio.

Numerose saranno le testimonianze che si renderanno alle famiglie dei due eroi affinché siano orgogliose di essere parte della Polizia di Stato.

Mi scuso per lo sfogo, ma credo che, specialmente i rappresentanti della politica e della magistratura, dovranno solo zittire.

Meglio lasciare che le famiglie siano circondate dell’affetto solo degli uomini e donne della Polizia di Stato in quanto sono gli unici a sapere l’importanza (e del costo) dei valori per cui ogni giorno si trovano a combattere in questa nostra Italia..

 

A cura di PASQUALE RAIMO – Polizia di Stato – Italia

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