A cura di Prof.ssa Giuseppina Papa (Ceccano / in provincia di Frosinone)
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Componente il Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana
< PER UN NUOVO IMPEGNO DEI CRISTIANO/CATTOLICI IN POLITICA >
Il Cristianesimo che, per secoli, ha forgiato l’anima e il pensiero dell’Occidente plasmandone valori, principi di azione, istituzioni di vario genere, fino alla stessa “arte” della politica, ha perduto negli ultimi tempi tale influenza, trasformandosi in una voce tra le tante, seppur sempre molto rilevante.
Non è un mistero che a partire dal ‘700, con l’affermarsi dell’Illuminismo, incomincia ad incrinarsi in modo significativo il rapporto tra fede cristiana e intelletto, con conseguenze che perdurano fino ai nostri giorni.
L’assolutizzazione della libertà della ragione contro i dettami della fede, granitiche certezze divinamente ispirate, è stata infatti l’anticamera del relativismo e, con esso, di tanti mali che affliggono l’era moderna, come l’individualismo, il consumismo, l’edonismo, l’assenza di riferimenti certi, il disprezzo del valore della vita, la fragilità dei rapporti umani, come ben sottolinea il Papa Emerito Benedetto XVI.
Questo stato di cose, che inevitabilmente ha investito anche la società italiana, ha finito per accentuarsi soprattutto negli ultimi tempi.
Le ragioni sono molteplici, ma certo è che la diaspora, a partire dagli anni 90, di molti cristiano/cattolici in varie formazioni politiche ha finito per disperderne e affievolirne la voce, nonché di ridurre la capacità di avanzare le proprie istanze.
Occorre, pertanto, che si concretizzi presto un ritorno coeso e consapevole dei cristiano/attolici in politica perché “solo se uniti saremo forti”, come ricorda una frase di degasperiana memoria e perché “solo se uniti” si potrà tornare a contare e non solo numericamente sulla scena politica italiana e internazionale.
Bisogna dunque rimboccarsi le maniche e ricostruire, materialmente e spiritualmente, l’Italia, ulteriormente mortificata dalle conseguenze legate alla pandemia e inaugurare così un nuovo Umanesimo che abbia la capacità di parlare all’uomo senza escludere Dio e che valorizzi la creatura, le sue esigenze, le sue aspirazioni, senza tradire il rapporto imprescindibile con chi l’ha creata.
Occorre riportare l’Italia al ruolo che le spetta e che circostanze e forze di opposizione interne ed esterne ad essa le stanno ultimamente negando.
Ci vuole, affinché si realizzi ciò, molta forza morale e speranza e, soprattutto, fede perché come ci ricorda Don Luigi Sturzo “Chi ha fede muove le montagne, chi ha fede fa proseliti, chi ha fede vince le battaglie”.
Giuseppina Papa .
Un appello più che necessario e più che pertinente in questo momento così tragico in cui il nostro impegno di democratici cristiani è motivo di concreta speranza in coerenza con i valori non negoziabili patrimonio del cattolicesimo democratico.