A cura di prof.ssa Domizia Di Crocco (Terracina/ prov. di Latina) *
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Segretario provinciale Mov. Femminile e Pari Opportunità Democrazia Cristiana di Latina
Segretario regionale Dip. Legalità e Giustizia della Democrazia Cristiana della regione Lazio
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< Perché De Gasperi non passa mai di moda? >
È importante rimarcare in un momento storico sofferente come questo un grosso leader politico, quale statista che come professione faceva il politico vero.
Si, proprio così! Si è calato nelle sue vesti “tout court”.
Il segreto va ricercato non solo nel suo tratto caratteriale, ma anche nel momento storico in cui si è formato, nelle esperienze autentiche, di vita significative: aveva le idee chiare e le conseguenze belligeranti sono state stimolo per una rivincita di tutto rispetto.
Oggi ci troviamo in una situazione di discernimento e quindi trovo i fatti di allora molto attuali, che ben se ne dica.
Oggi, rispetto ad allora la situazione è molto più complessa, risultato di “asset” politici, economici, ma soprattutto sociali. Tali “asset” non ci permettono di risalire alla causa, o come s intende “alla china” e la nostra bussola, se mi permettete usare questo termine, non trova più il nord !!
Trovo in questo personaggio politico di spessore, nonché uomo corretto e responsabile, un riferimento con tanto di cappello.
Cosa ci ha insegnato?
Dal punto di vista politico premetto che De Gasperi, ha assistito due sistemi importanti che si possono riassumere in quello asburgico è quello Italiano. Ci ha insegnato che in un momento di crisi un Paese va guidato, rappresentato e governato.
Vi chiedo, qual è la nostra autorità del momento? Esiste? Il nostro Parlamento è un luogo di confronto? È un luogo di decisioni?
Sembra proprio che il Parlamento non ci rappresenti più e non decide più nulla. Per cui deduco che non si rispettano più regole parlamentari e derivanti dalla Costituzione della Repubblica italiana.
Dal punto di vista economico, il nostro caro-vita è stato un “asset” distruttivo.
Di conseguenza abbiamo – senza rispetto – abbracciato il consumismo in tutti i settori alimentando una inflazione che secondo me è iniziata negli anni ’20 con il caso Weimar.
Ci ha lasciato debiti non pagati. Questo perché?
L’equilibrio economico è direttamente proporzionale all’equilibrio politico e viceversa.
La politica non è schieramento, ma idee che servono a risolvere i problemi delle persone.
Altro punto di vista è la politica internazionale. Ricordo il Patto Atlantico e l’Europa. Non dico altro.
Ultimo mio pensiero di grande attualità e si sposa con quello di De Gasperi è il problema sociale.
Partendo dal convegno del 12 dicembre 2020 promosso dalla Democrazia Cristiana a Roma (e svoltosi nella sede di Via Giolitti 335) sulla macroeconomia e la moneta, e confrontandolo con il miracolo economico degasperiano, cosa possiamo dedurre?
Spendo poche parole significative sulla compromissione del potere di acquisto che ha portato l’euro ed il reddito delle famiglie.
La microeconomia riparte solo se si valorizza la classe media e la classe operaia e con loro la vita di un paesee le sue consuetudini.
Credo che bisogna dare la priorità al potere economico non partendo dall’alto, ma dal basso. Un Paese che vive è un Paese in divenire di tante ricchezze che colorano una Nazione già di per sè molto ricca , sotto tanti punti di vista.
Prima di tutto, si consideri la risorsa umana! Mi sembra che l’Europa ci abbia accolto con una Costituzione Europea, appunto, ma che al centro di un sistema ci ha messo la persona non le banche !!!!
Non mi soffermo sulla Cassa del Mezzogiorno, sui trasporti e sul problema acqua. Riflettiamo e partiamo: c’è lo chiede il Popolo.
A cura di Di Crocco Domizia.