www.ilpopolo.news * di LOREDANA VACCAROTTI *
Quando la D.C. non era solo un partito … ma era anche DI CASA !
Avrei dovuto fare un video, poiché ormai pochi si soffermano a leggerti, a meno che sei un mix tra Belen e la Bruni…e invece sono IO. Si IO scritto in grande. Orgogliosa di me.
Si parla di crisi. Ma c’è davvero o se ne abusa un po’ di questo termine? Io credo che sia stata la prima parola che ho sentito venendo al mondo. Sono cresciuta nella crisi. C’era la crisi del Golfo, i primi divorzi, per cui la crisi matrimoniale, crisi nel malcostume.
Allora, negli anni ‘70 e ‘80 si dava la colpa alla televisione, vista come il male assoluto. Che poi, quale televisione, stavamo tutto il giorno in giro in bici o a passeggiare e attraverso l’orologio capivamo quando era ora di rientrare in casa.
Le tracce dei temi fin dalle elementari trattavano della crisi. Tema caldo oggi…da Taverna.Vaccini sì o vaccini no. Se ne parla mettendo tutto in discussione. Io come tanti di voi ho il segno del vaiolo sul braccio destro, e non mi sento marcata come un’animale come asserisce la vice presidente Taverna.
Si facevano vaccini e richiami, ma non avevamo la paura e neanche pensavamo lontanamente di metterli in discussione, ci fidavamo e credevamo nelle scelte politiche.
Erano gli anni del boom economico, si costruiva ovunque, e non si metteva in dubbio che dietro a manutenzioni, bonifiche, costruzioni si nascondesse un giro di mazzette…anche se sapevamo bene che si andava spesso avanti cosi…ma funzionava tutto abbastanza bene e quindi non ci toccava.
Eravamo una società più povera di oggi, cosi si dice. Ma ne siamo sicuri? Oggi siamo poveri dentro, uno contro l ‘altro. Già colpa della crisi, quando ero piccola, nonostante figlia di persone abbastanza benestanti, si andava in vacanza una volta all’anno, si andava a cena fuori solo per le grandi occasioni e non perché mancassero i soldi, ma poiché sudati, c’era il rispetto per la vita, il lavoro. I sacrifici erano sacrifici. I genitori pensavano di mettere via per i propri figli e dargli una casa per il futuro, ed altro.
Oggi se non si prenota nei tempi vacanze e ristoranti, si rischia di rimanere a casa. Anche i meno abbienti, le feste dei figli le organizzano comunque e non sono feste come si facevano ai miei tempi, tra amichetti, pane e nutella, in sala o i più fortunati in garage. No, oggi in virtù della crisi, si preparano banchetti quasi nuziali, 40 bambini e ci si ritrova in 100 persone in locali o ville e per intrattenere bambini non basta un gioco tipo la bottiglia che ci faceva tanto ridere e buona musica.
No oggi animatori, gonfiabili, pony di tutto e di più…ma c’è la crisi. Mia madre mi diceva attenta che ti mando dall’uomo nero, ripensandoci, chi eral’uomo nero? Il nero più comunemente chiamato Marocchino? Non saprei, eppure c’erano, ma non ci incutevano paura, anzi spesso ci si metteva a parlare e scherzare sulle nostre leggi liberali.
Allora mi chiedo e rifletto, perché oggi che dovremmo essere più liberi, guardando il progresso (dalle medicine, ai social, mezzi di trasporto, leggi su leggi) siamo sempre più soli, depressi e siamo così impauriti?
Allora c’era la DC … già la tanto amata, criticata, odiata DC, quando la politica si occupava solo di politica. Oggi i politici sono più concentrati a fare le prime donne e selfie…ed ad incutere paure per non risolvere i problemi reali.
Ma forse hanno sbagliato mestiere, già mestiere, una volta il politico faceva quello. Non emergeva attraverso giochi televisivi, battute sui social, strilloni da saltimbanco: la politica era una cosa seria !
Loredana Vaccarotti * Viterbo
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