QUANTE COSE PERDUTE DELLA NOSTRA MODERNA SOCIETA’ !

a cura del dott. ROBERTO SENSONI (La Spezia)  * roberto.sensoni@dconline.info * cell. 349-8840090 * www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it

* Vice-Segretario organizzativo nazionale della Democrazia Cristiana e Segretario politico regionale D.C. della Liguria

< QUANTE COSE PERDUTE DELLA NOSTRA MODERNA SOCIETA’ ! >

La nostra società, rimasta senza una guida morale e non governata adeguatamente (da quando manca la Delocrazia Cristiana alla guida del Paese,ndr), se non dalla cupidigia, negli ultimi trent’anni ha perso quasi tutti i valori che la rendevano vivibile ed umana.

Il compito di una qualsiasi forza politica che voglia dirigere questo nostro povero Paese è ripristinare gran parte di ciò che abbiamo perduto…

Ma cos’è che non abbiamo più? In primis abbiamo perso il lavoro !

Nella società post-moderna, come viene definita quella in cui viviamo, non siamo più in grado di distribuire lavoro generico a quasi nessuno dei nostri connazionali, come approssimativamente avveniva in periodi storici e sociali precedenti.

L’azzeramento dell’agricoltura a conduzione individuale o familiare, la robotizzazione e la computerizzazione delle fabbriche, la mancanza di scuole professionali che insegnino le tecniche dell’impresa artigianale, i salari troppo bassi, la concorrenza con chi lavora “in nero” (bianco o colorato che sia…) hanno fatto sì che una gran parte degli italiani in buona salute abbiano scelto di attendere all’infinito “l’occasione buona”, finendo, di fatto, con il non trovarne alcuna…!

Abbiamo perso la professionalità !

La professionalità, oltre ad essere un derivato della personalità del lavoratore, dipende da numerosi altri fattori, quali la durata del contratto d’impiego e la ripetitività della mansione. Dipende dagli incentivi economici o di altro tipo elargiti dal datore di lavoro, all’istituzione di corsi interni destinati alla specializzazione del personale. Ed altro.

Ma chi, al giorno d’oggi, punta sulle capacità dei propri dipendenti e, di conseguenza, sulla qualità del prodotto immesso sul mercato? Pochi o nessuno, crediamo! Chi preferisce far fare una carriera trentennale o quarantennale ad un suo sottoposto, rinunciando ai benefici economici elargiti all’azienda dalle assurde leggi sul lavoro oggi in vigore, leggi che stimolano a stipulare contratti brevi o brevissimi, sottopagando e allontanando i giovani persino da una normale e meritata vita familiare? Nessuno…!

Anche se tutto ciò si ripercuoterà sulla concorrenzialità del prodotto a livello nazionale ed internazionale, abbassando il famigerato PIL, termine sempre sulle labbra dei nostri poco fantasiosi economisti.

Abbiamo perso un’istruzione adeguata !

Perché? Ma ciò è sotto gli occhi di tutti… I locali in cui vengono formati i nostri giovani sono nella maggior parte fatiscenti, gli insegnanti entrano in ruolo lontanissimi da casa e ad un’età ormai da pensione, lasciando il compito formativo a supplenti demotivati e disamorati verso la propria missione. Inoltre, come se non bastasse, i dirigenti scolastici e i provveditori non fanno nulla per proteggere i docenti dalle continue violenze e vessazioni provenienti dagli studenti stessi o dai loro familiari. E, senza esagerare, citiamo infine i programmi obsoleti, basati sulla cultura e la tecnica di settant’anni fa.

Abbiamo perso la famiglia !

Qui, per un attimo, ci toccherà fare la figura dei retrogradi, anche se non lo siamo per nulla. Anzi…! Dunque, vediamo: quando parliamo di famiglia, alla maggior parte di noi, individui non propriamente sbarbatelli, viene in mente il modello post-bellico, dove i ruoli sono assai ben definiti ed arcinoti. L’uomo lavora e porta i soldi a casa; la donna è regina fra le mura domestiche; i figli crescono, studiano e preparano il loro avvenire impegnandosi in un regolare sforzo di formazione scolastica. E tutto ciò avviene, sovente, con l’aiuto dei nonni materni e paterni.

Ma… ahimè, oggi non è più così. Le famiglie sono spesso allargate ed il padre ha perduto gran parte delle prerogative maschili: l’autorità, la funzione di esempio per i figli, la funzione di fornitore di tranquillità economica e sicurezza contro le minacce di violenza provenienti dall’esterno.

In parole povere si è alquanto aperto alle esigenze di parità della donna (la moglie soprattutto e, in fondo, giustamente) delegando a lei molti dei suoi antichi compiti, soprattutto quelli educativi. Ora, questi ultimi (avendo anche la mamma la necessità di lavorare e di avere una vita autonoma al di fuori delle mura domestiche), vedono ulteriormente delegata alla televisione (che manda in onda sovente e molto allegramente storie horror o piene di violenza) la propria educazione morale e sociale.

Si tratta di una vera bestemmia, di una condanna a morte non solo della famiglia, ma pure, al di fuori di questa, di corretti rapporti sociali.

Abbiamo perso il rispetto per gli anziani !

Nel buon tempo antico, gli anziani venivano venerati e spesso cercati per ricevere buoni consigli sui passi da compiere o per ascoltare vecchie storie favolose. Insomma, facevano “parte del gioco” come, e più, di un normale adulto. Oggi, vengono invece visti soltanto come indesiderati individui fuori gioco: si dice che vivono sperperando le pensioni che lo Stato dona loro, che non sanno usare gli smartphone, né il computer, che non ci vedono bene, che sono sordi, che portano il pannolone, e che sono spesso pure malati gravi e irrecuperabili che lordano il loro letto (o quello di qualche costosissima clinica). Che sono immondizia…. Ma lasciamo stare. Passiamo ad altro.

Abbiamo perso la privacy !

Benché sembri il contrario, benché proliferino in continuazione norme a tutela della privacy, in realtà non l’abbiamo affatto la privacy. La prima cosa che ti chiedono quando fai un contratto (per il telefono, per un finanziamento e per mille altre cose ancora) è quella di rinunciare, con una “firmetta” proprio alla privacy. In questo modo, tutti possono curiosare nei tuoi dati, persino e soprattutto, in quelli reddituali e bancari.

Una volta, ricordatevelo bene, c’era il segreto bancario e nessuno, se non esplicitamente autorizzato dal magistrato, poteva diffondere i vostri dati. Soprattutto non poteva trasmetterli a certe agenzie finanziarie che hanno inventato quella diabolica macchina del “Crif”, dove, se uno entra una volta, non può nemmeno permettersi più un banale acquisto rateale di beni di consumo, danneggiando così sia il cittadino che l’economia del Paese.

Abbiamo perso i sindacati !

Che non si sa più chi rappresentino e cosa facciano.

Abbiamo perso le cure mediche gratuite !

Strangolato da ticket, super-ticket, procrastinazione delle prestazioni, e balzelli vari.

Abbiamo perso il diritto di sciopero ! (di fatto, almeno…)

Ma chi sciopera più? I contratti di lavoro brevi, il precariato, etc., limitano pesantemente tale diritto. E poi, per chi avesse lo stesso l’ardire di farlo, dovrà subire ogni forma di ritorsione e malversazione da parte dei datori di lavoro. Fine di un diritto democratico…

Abbiamo perso il rispetto della dignità umana, l’amore per il prossimo, la religione !

E poi, finendola qui (ma ognuno di voi potrebbe aggiungere altri mille argomenti), non vediamo più nell’altro il fratello da aiutare. Preferiamo gettare il nostro amore sugli animali e percepiamo l’umanità come ostile, nemica, aliena.

Abbiamo perso il senso morale !

Ed ognuno di noi ha ora un prezzo con il quale può essere comprato. E la donna ed i beni degli altri possono essere carpiti come fossero cose nostre, riducendo pure il cristianesimo a sporadiche e vuote partecipazioni a funzioni religiose che non muovono né commuovono il nostro animo…

La situazione è disperata. Continuando su questa strada, L’uomo tornerà allo stato volgare e repellente della peggior bestia che abiti il pianeta e la nostra società regredirà fino agli anni bui del primo Medio Evo.

Volete questo? Io spero di no… e la Democrazia Cristiana intende combattere per evitare questa pericolosa e dannosa involuzione. E con la D.C. lotteremo FINO ALLA FINE !

a cura del dott. ROBERTO SENSONI (La Spezia)  * roberto.sensoni@dconline.info * cell. 349-8840090 * www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it

* Vice-Segretario organizzativo nazionale della Democrazia Cristiana e Segretario politico regionale D.C. della Liguria