QUEST’OGGI (SB 27-11-2021 – ORE 9.30) INTERESSANTE CONVEGNO A MONTEPRANDONE (AP) SUL TEMA “DANTE, SAN FRANCESCO E SAN GIACOMO”. 

QUEST’OGGI (SB 27-11-2021 – ORE 9.30) INTERESSANTE CONVEGNO A MONTEPRANDONE (AP) SUL TEMA “DANTE, SAN FRANCESCO E SAN GIACOMO”. 
Fernando Ciarrocchi

A cura di Dott. Fernando Ciarrocchi

di Monteprandone / prov. di Ascoli Piceno

fernando.ciarrocchi@dconline.info * cell. 347-2577651 *

QUEST’OGGI (SB 27-11-2021 – ORE 9.30) INTERESSANTE CONVEGNO A MONTEPRANDONE (AP) SUL TEMA “DANTE, SAN FRANCESCO E SAN GIACOMO”. 

San Giacomo della Marca

In questo fine settimana – come ormai riteniamo sia ben noto perlomeno a tutti i nostri lettori – vi sarà la ricorrenza della festività di San Giacomo della Marca, che cade per l’appunto domenica 28 novembre 2021.

Il ricco calendario di eventi, in occasione dei festeggiamenti del Santo monteprandonese, prevede tutta una serie di appuntamenti che abbiamo già avuto modo di presentare anche dalle colonne di questo stesso giornale.

Prof. Francesco Nocco

In particolare, in questa mattinata di sabato 27 novembre 2021, con inizio alle ore 9.30, è stato programmato un convegno molto interessante che verterà sul tema concernente le figure di < Dante, San Francesco e San Giacomo >.

Il convegno avrà luogo presso il Santuario di “Santa Maria delle Grazie e San Giacomo della Marca, a Monteprandone (AP).

Prof.ssa Monica Bocchetta

Esso si collega al settimo centenario della morte di Dante Alighieri ed ai vent’anni dalla traslazione del corpo di San Giacomo della Marca presso la sua comunità di origine.

E’ previsto l’intervento del Prof. Francesco Nocco, dell’Università degli Studi di Bari, sul tema <Citazioni dantesche nel Quaresimale di San Giacomo della Marca>.

Padre Dott. Lorenzo Turchi

A cui seguirà l’intervento della Prof.ssa Monica Bocchetta, dell’Università degli Studi di Macerata, sul tema <Dante nelle biblioteche osservanti a fine ‘500 >

E’ prevista anche la declamazione del < Canto XI > del Paradiso della Divina Commedia, con letture a cura di Padre Dott. Lorenzo Turchi, dell’Università “Antonianum” di Roma.

Si tratta del Canto della Divina Commedia dedicato in gran parte alla figura di San Francesco, laddove il domenicano San Tommaso pronuncia il panegirico di Francesco.

Il Canto XI del Paradiso della Divina Commedia si apre con l’accusa di Dante contro l’insensata cura dei mortali, che anziché ricercare i beni celesti si affannano dietro a quelli terreni (a differenza del sommo poeta che invece è ormai libero da tutte queste lusinghe ed è accolto in gloria insieme a Beatrice nell’alto dei Cieli)

Tommaso sceglie dunque di raccontare la vita di San Francesco in quanto sia lui sia anche San Domenico hanno perseguito il medesimo fine di assistere la Chiesa e di agevolarne il cammino, entrambi ordinati dalla Provvidenza come suoi principi e campioni.

San Francesco e San Domenico nel famoso dipinto del Beato Angelico

L’immagine era molto frequente nella letteratura trecentesca, così come il ritratto dei due Santi che erano visti in modo complementare: San Francesco acceso di ardore di carità e San Domenico pieno di sapienza divina, paragonati anche da Tommaso a un Serafino e a un Cherubino.

Dante indica Francesco come un Sole che è nato per illuminare il mondo, così come il Sole vero e proprio quando sorge nell’estremo Oriente (il Gange) .

Segue poi la descrizione della sua vita, per la quale Dante si è rifatto sicuramente alle fonti diffuse nel primo Trecento (come gli “Actus beati Francisci” e la “Legenda maior” di San Bonaventura), concentrandosi qui soprattutto sulle metaforiche nozze con Madonna Povertà.

E pertanto Francesco viene descritto come una figura esemplare di uomo di Chiesa, che perseguì un ideale di povertà evangelica, in contrasto con la corruzione e la ricerca di ricchezze.

Francesco infatti entra in contrasto col padre per sposare la Povertà, rimasta senza marito dopo la morte di Cristo.

Egli si spoglia pubblicamente di tutti i beni e – dopo le mistiche nozze – ama la sposa di giorno in giorno più intensamente.

La rinuncia pubblica ai beni ed il “matrimonio” con Madonna Povertà nel celebre dipinto di Giotto

Fin dall’inizio è evidente la “Imitatio Christi” da parte del Santo, che Dante descrive come “alter Christus” soprattutto per la scelta di vivere poveramente e in umiltà).

Attorno a Francesco e alla sua sposa si raccoglie una famiglia di seguaci che si fa via via più numerosa, per cui i frati imitano il loro maestro spogliandosi di ogni cosa e seguendolo scalzi, cingendo i fianchi con l’umile capestro (il cinto francescano) che sarà simbolo della loro scelta di vita.

La severa Regola francescana riceverà poi tre «sigilli» che ne sanciranno la validità, i primi due da parte dei papi Innocenzo III e Onorio III, l’ultimo (il più importante) da parte dello Spirito Santo attraverso le stimmate, segno più evidente dell’imitatio Christ.

Questo interessante ed importante convegno – specie sul piano storico e culturale – organizzato in quel di Monteprandone (AP) è stato reso possibile grazie al prezioso sostegno e per l’interessamento del Centro Studi intitolato a “San Giacomo della Marca”; del Comune di Monteprandone (AP); della Banca di Credito Cooperativo del Piceno e della Provincia Picena dei frati francescani “San Giacomo della Marca“.

 

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