A cura di Franco Capanna (Teramo)
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< Recupero disabili: troppe volte ostacoli severi sulla via della riabilitazione ! >
Quanto scrivono di sanità efficiente del recupero disabile è pura accademia, in verità è piena di insidie e ostacoli.
Chi scrive è riuscito sfruttando mie doti sindacali ma assicuro ho rischiato dopo operazione e protesi anca di stare a casa senza assistenza recupero.
Tanti coloro particolarmente anziani abbandonati e dimenticati.
Questo articolo è per attenzionare le autorità farsi parte attiva.
Il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con disabilità complesse di prestazioni riabilitative che consentono l’acquisizione di capacità o abilità mai raggiunte o conquistate, il recupero di capacità e abilità eventualmente perdute ovvero il mantenimento delle abilità residue.
- Se le condizioni cliniche e il contesto familiare della persona lo consentono, i servizi territoriali della ASL predispongono un progetto riabilitativo individualizzato da effettuarsi presso gli ambulatori territoriali o eventualmente a domicilio.
Per ottenere l’assistenza riabilitativa territoriale, il paziente o un suo familiare può rivolgersi ai servizi riabilitativi territoriali della propria ASL dove verrà effettuata una valutazione delle condizioni cliniche, fisiche, psichiche e socio-familiari, all’esito della quale sarà definito il progetto riabilitativo individualizzato che stabilisce le prestazioni riabilitative, mediche, specialistiche, psicologiche necessarie.
Le prestazioni riabilitative (individuali e di gruppo) sono finalizzate al recupero e al mantenimento dell’autonomia in tutti gli aspetti della vita e possono riguardare tutte le funzioni sensoriali, motorie, cognitive, neurologiche e psichiche; a queste possono aggiungersi, se necessario, il supporto e l’orientamento alla famiglia nella gestione dei sintomi e nell’uso degli ausili e delle protesi; il sostegno psicologico, ecc. Inoltre, gli operatori della ASL collaborano con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta e con le istituzioni scolastiche per l’inserimento nella scuola e nell’ambiente lavorativo delle persone con disabilità complessa.
Battersi e mai mollare !
In questi casi, la Asl di residenza, su richiesta del medico di medicina generale o del medico ospedaliero, e previa una valutazione complessiva delle condizioni fisiche, psichiche e sociali da parte della UVM (unità di valutazione multidimensionale), autorizza il ricovero in una struttura residenziale che possa garantire l’esecuzione di un Programma riabilitativo individualizzato, con obiettivi prefissati e di durata definita.
Le strutture residenziali possono garantire livelli diversi di intensità riabilitativa e, quindi, ospitare persone con problemi di diverso livello di gravità: in alcuni casi, vengono ricoverate persone con lesioni midollari, cerebrolesioni o paralisi cerebrali infantili, gravi traumatismi o ictus severi, e le strutture garantiscono trattamenti intensivi, eseguiti da professionisti diversi (terapisti motori, terapisti cognitivi e del linguaggio, terapisti occupazionali, ecc.) e la presenza di specialisti adeguati (neurologi, fisiatri, neuropsichiatri infantili, ecc.); in altri casi, può trattarsi di persone con bisogni riabilitativi semplici, cui è sufficiente 1 ora di trattamento/die per recuperare la mobilità, ad esempio dopo interventi di protesizzazione dell’anca, del ginocchio, della spalla, ecc.
Quando si tratta di gravi disabilità, congenite o comunque stabilizzate, i trattamenti sono principalmente rivolti al mantenimento delle capacità e abilità residue, allo sviluppo o al recupero delle relazioni affettive e alla socializzazione, assumendo un prevalente significato di riabilitazione sociale.
Le strutture in questione vengono individuate con nomi o sigle diverse da regione a regione e può capitare che la stessa sigla abbia un significato diverso in Regioni diverse. Normalmente, la Asl autorizza il ricovero nelle strutture collocate nel territorio della Regione; solo in casi particolari si può chiedere l’autorizzazione ad entrare in una struttura di una Regione diversa.
Franco Capanna.
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Conclusa campagna disabili con questo articolo.