A cura di FERNANDO CIARROCCHI (Monteprandone / prov. Ascoli Piceno)
fernando.ciarrocchi@dconline.info * Tel. 347-2577651
Vice-Segretario nazionale vicario del Dipartimento “Sviluppo-Comunicazione-Marketing” della Democrazia Cristiana
Vice-Direttore de “Il Popolo “ della Democrazia Cristiana
e di ANGELO SANDRI (Cervignano del Friuli/ prov. di Udine)
segreteria.nazionale@dconline.info * Cell. 342-1876463
Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana italiana
Direttore Responsabile de IL POPOLO della Democrazia Cristiana.
< RIFLESSIONE SULLA CONTINUITA’ STORICA, POLITICA E GIURIDICA DEL PARTITO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA >.
Una delle domande che più spesso ci vengono rivolte sia dall’interno ma soprattutto dall’esterno del nostro partito è come mai esistano numerose formazioni politiche che rivendicano nome e simbolo della Democrazia Cristiana.
Una domanda a cui non è facile dare una risposta in termini brevi ed immediati.
Il presunto scioglimento della Democrazia Cristiana era avvenuto nel corso di un Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana (guidato dall’allora Segretario politico nazionale D.C. Mino Martinazzoli e dalla Presidente nazionale del partito Rosa Russo Iervolino) che si è tenuto in data 18 gennaio 1994 (anniversario dell’appello ai Liberi e forti di sturziana memoria, NDR).
Atto del tutto arbitrario che venne contestato fin dall’inizio da una robusta componente interna del partito capeggiata dall’On. Flaminio Piccoli (già Segretario nazionale della D.C., nato a Trento nel 1920 e mancato a Roma nel 2000).
In effetti un partito così glorioso come la Democrazia Cristiana non poteva essere sciolto da un Consiglio nazionale convocato “furtivamente”, molto in fretta e furia.
Solo un vero e proprio Congresso nazionale (così come previsto a chiare lettere dallo Statuto vigente del partito e da elementari norme di diritto) avrebbe potuto porre la parola fine alla vicenda storica, politica e giuridica del partito della Democrazia Cristiana.
Questo fu ampiamente dimostrato ed alla fine statuito da una lunga vicenda legale che si è iniziata con l’atto di citazione presentato al Tribunale di Roma nel settembre del 2002 a firma Angelo Sandri, Carlo Senaldi, Giancarlo Travagin e così come deliberato dalla fondamentale Assemblea generale degli < iscritti alla Democrazia Cristiana 1992/1993 > che si è svolta a Roma nei giorni 3 e 4 luglio 2002 (con l’egida dell’Avv. Bruno Panizzo, del foro di Udine).
Detta vicenda si è conclusa dopo vari anni e dopo tre gradi di giudizio con la sentenza della Corte di Cassazione a sezioni unite numero 25.999 del dicembre del 2010 che ebbe a sancire in maniera definitiva ed inappellabile la vigenza della Democrazia Cristiana.
Detta sentenza trovò attuazione e concreta definizione con lo svolgimento con il Congresso nazionale della Democrazia Cristiana svoltosi a Perugia nel giorni 14 e 15 dicembre 2013.
Esso fu – per la cronaca – il XXII Congresso nazionale della storia della Democrazia Cristiana italiana e coincise con i festeggiamenti per il settantesimo anniversario di fondazione della Democrazia Cristiana (15 dicembre 1943).
Da allora – evidentemente – sono davvero in parecchi a ritenere “appetibile” il poter ritornare a militare nella Democrazia Cristiana che fu di don Sturzo, De Gasperi e Aldo Moro.
Il che di per se stesso potrebbe essere anche un aspetto interessante ed importante per il futuro del partito della Democrazia Cristiana.
E’ altresì del tutto indispensabile trovare le ragioni che uniscono le varie componenti disponibili a partecipare a questo importante progetto.
Ed un tanto a partire proprio da quanto accaduto in questi ormai quasi trent’anni di < Resistenza democristiana >.
Sarà così possibile attingere all’enorme bagaglio valoriale della Democrazia Cristiana e metterlo a servizio del futuro del nostro Paese !
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