di ROBERTO SENSONI – www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *
Per quanto noi tutti, attivisti ed “architetti” della “nuova” Democrazia Cristiana, non si desideri altro che veder rinascere e rifiorire l’antico e potente partito dello scudocrociato, ebbene noi non lo faremo in maniera acritica, ma cercheremo di cogliere nella sua essenzialità quanto vi è di nuovo nello scenario politico contemporaneo!
I motivi di questa scelta sono ovviamente molteplici e partono dalla più che ovvia constatazione che il contesto politico attuale è ben diverso da quello degli anni ’43 e seguenti , allorquando nacque la Democrazia Cristiana.
Alleati ed avversari oggi sono molto diversi da allora; diverse sono le situazioni sia sotto il profilo interno che dal punto di vista internazionale; diverso è l’approccio della Chiesa verso questo nostro partito politico. Ed infine noi (purtroppo…) non siamo “loro”.
Certo non vogliamo sminuire il nostro credo. le nostre profonde convinzioni sul piano etico e socio-politico, la nostre capacità ed onestà di intenti (cosa non da poco, soprattutto in termini di onestà …).
E’ nostra intenzione quindi riproporre il contenuto essenziale della proposta democristiana: un partito democratico, popolare, pluralista, interclassista, ispirato ai valori della tradizione cristiana.
Una volta, nella definizione “istituzionale” della Democrazia Cristiana. si riportava a chiare lettere anche il termine “antifascista”. Un termine che un tempo aveva un valore quasi “sacrale”, per ricordare le battaglie e la lotta della Resistenza contro l’assolutismo fascista che nel ventennio provocò ferite sanguinose al concetto di democrazia che il partito evidentemente metteva alla base della sua azione politica.
A mio avviso quel termini deve ancora rimanere nella definizione “istituzionale” istituzioneale” della Democrazia Cristiana per significare la nostra contrarietà ad ogni forma di fascismo, ancorchè in forma più moderna ed edulcorata come quella che ci viene offerta anche in questa nuova vergognosa legislatura.
Se fascismo sta per autoritarismo, verticismo, assenza di democrazia non sono è stata forse una elezione “fascista” quella che lo scorso 4 marzo 2018 ha visto comporsi un Parlamento avulso dalla volontà popolare, la cui lista di componenti era stata pre-confezionata dalle segreterie dei vari partiti politici che chiusi e garantiti da norme elettorali fatte a proprio uso e consumo?
Potremmo continuare a disquisire di quanto “fascista” sia stata quella consultazione elettorale a suffragio ben poco universale, perlomeno nel senso che intendevano i nostri padri costituenti.
E ben “fascista” è stato l’epilogo che ha portato due forze politiche che in campagna elettorale ne hanno dette di tutti i colori a fare – subito dopo l’esito elettorale che non promuoveva nessuna delle due – a fare la pace e governare insieme non certo per il cosiddetto bene comune, ma per il bene proprio.
Se poi vogliamo dare ascolto a Giovanbattista Vico, filosofo napoletano del ‘700, che elaborò la famosa teoria dei “corsi e ricorsi storici”, ebbene, possiamo star certi che la “nuova” Democrazia Cristiana per cui stiamo lottando avrà connotati diversi in maniera rimarchevole.
Sì è vero che la storia si ripete, ma il percorso non avviene attorno ad una struttura circolare piana bidimensionale, bensì attorno ad una struttura elicoidale.
Cosa significa questo? Significa che la storia replica, sì, ma non replica tornando al solito preciso punto.
Replica sullo stesso asse di una volta, ma ad un punto corrispondente e situato più in alto sugli anelli della spirale tridimensionale.
Insomma, i motivi cui abbiamo accennato sopra, insieme agli elementi della teoria Vichiana, dicono a chiare lettere che certi fenomeni storici (o politici) accadono una volta soltanto e che, anche se essi paiono ripetersi, lo fanno solo in sostanza ma non in forma e sostanza insieme.
Amici, accontentiamoci della seconda, visto che la forma sarebbe necessariamente vuota parodia, e che forma e sostanza non si ricombineranno mai più alla stessa maniera.
Da qui la duplice necessità di dare da un lato il giusto epilogo a quanto compiuto in questi venticinque anni di “Resistenza democristiana” nei quali – da Piccoli, Darida, Senaldi, Pizza, Sandri ed altri – è stata tenuto in vita quel percorso di continuità storica, politica e giuridica della Democrazia Cristiana.
Dall’altro la necessità di ricostruire una “nuova” Democrazia Cristiana: moderna, agguerrita ed al passo con i nuovi tempi. Una DC nostra…! Ed ai soliti “bastian contrari”, che certamente troveremo ancora una volta sul nostro cammino non possiamo che ricordare il monito degasperiano e l’invito ad unirsi a noi per essere ancora “liberi e forti” come un tempo.
di Roberto Sensoni * roberto.sensoni@dconline.info
Segretario politico regionale D.C. Liguria
Vice-Segretario organizzativo nazionale della Democrazia Cristiana