Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Francesco Dall’Olio, sono emersi alcuni escamotage utilizzati dagli indagati, come quello di far comparire come veicoli di scorta auto private che erano state multate.
Nell’ambito delle indagini, il gip ha disposto un sequestro preventivo di oltre un milione di euro: nei confronti di Lotito la cifra sequestrata è di oltre 26mila euro mentre 800mila euro sono stati sequestrati a una società di autonoleggio. Il periodo preso in esame dagli uomini della Guardia di Finanza del nucleo di polizia economico finanziaria di Roma, che ha svolto le indagini, va dal 2012 al 2014. L’inchiesta, ribattezzata ‘Multopoli’, è partita grazie alla denuncia di una dipendente comunale che ha segnalato alcune anomalie.
Il numero uno della Lazio faceva risultare come veicoli di scorta auto private: aveva 26 mila euro di sanzioni. Il giudice ha disposto il sequestro preventivo di circa un milione di euro. Nell’indagine anche l’ex responsabile del dipartimento risorse economiche del Comune e tre dipendenti che annullavano le multe
Multe prese per essere entrati in area Ztl e poi fatte cancellare. Un gruppo di funzionari dell’ufficio Risorse per Roma avrebbe eliminato una lunga serie di contravvenzioni ad alcuni automobilisti. Fra questi anche Claudio Lotito, il presidente della Lazio.
Finte auto di scorta
Secondo quanto accertato da Ielo e da Dall’Olio – che hanno coordinato le indagini svolte dalla Guardia di finanza – il numero uno della Lazio faceva risultare come veicoli di scorta, auto private che sono poi state multate ai varchi d’accesso della zona a traffico limitato del centro storico di Roma. Il sequestro preventivo riguarda anche la società di autonoleggio per circa 800 mila euro.
Nel 2015, indagato per tentata estorsione
Anche agli inizi del 2015, Lotito venne indagato per tentata estorsione. Il provvedimento era scattato nell’ambito dell’inchiesta sulla telefonata intercorsa nel mese di febbraio tra Lotito e Pino Iodice, dg dell’Ischia, nella quale il presidente della Lazio e vicepresidente federale si augurava che piccole squadre come il Carpi e il Frosinone non approdassero in serie A per non compromettere l’incasso dei diritti televisivi del campionato. «Contro di me – si era difeso Lotito – campagna diffamatoria e calunniosa. Vogliono fermare la riforma del calcio».
Sono 197 gli indagati dalla procura di Roma per un giro di multe cancellate. Tra questi c’è il presidente della Lazio Claudio Lotito indagato per concorso in falso e truffa, l’ex responsabile e altri tre dipendenti del Dipartimento Risorse Economiche di Roma Capitale che si occupa delle sanzioni e delle istruttorie legate alle violazioni del codice della strada.
di Antonio Gentile