Non c’è Sanremo senza le polemiche. Puntuali ogni anno, fin dalla prima edizione, attorno al Festival della Canzone italiana si concentrano mugugni e lamentele. Dalle proteste dei concorrenti esclusi dalla competizione, a quella di lavoratori di diversi settori che approfittano della grande visibilità della kermesse per portare all’attenzione di cittadini e istituzioni questioni sindacali.
Mahmood ha vinto il Festival di Sanremo ma era solo terzo in classifica nelle preferenze espresse con il televoto: questo ha messo in luce il divario fra i voti espressi dal pubblico a casa e quelli delle due giurie di di qualità, ovvero i giornalisti della sala stampa e la giuria d’onore, che hanno letteralmente ribaltato i risultati del pubblico. Secondo i dati infatti, nella finalissima di sabato 9 febbraio il cantautore italo-egiziano, vincitore a sorpresa del Festival, si è aggiudicato il gradino più alto del podio con il38,9% dei voti complessivi, staccando per soli tre punti il secondo classificato Ultimo (35,6%) e lasciando terzi Il Volo con il 25,5% dei voti.
Percentuali ottenute combinando le preferenze espresse dal pubblico a casa, che hanno pesato per il 50%, insieme al voto della sala stampa che ha contato invece per il 30% e quello della giuria d’onore (20%). Andando però a vedere che cosa aveva scelto il pubblico tramite il televoto, il podio è ribaltato e vede nettamente in testa Ultimo con il 46,5% delle preferenze,seguito da Il Volo con il 39,4% e da Mahmood con soltanto il 14,1% dei televoti. La scelta delle giurie interne è stata quindi determinante nella vittoria di Mahmood: un fatto che non è passato inosservato sui social, dove è scoppiata la polemica.
“Io sono italiano, nato e cresciuto a Milano. Non mi sento tirato in causa. Nel brano ho messo una frase araba che è un ricordo della mia infanzia, ma sono italiano al 100%”. Così Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo, a chi gli chiede in conferenza stampa un commento sulle polemiche sui migranti nate fra Claudio Baglioni e il vicepremier Matteo Salvini.
Non mancano mai accuse di plagio nei confronti di alcune canzoni in gara, come anche immense discussioni relative ai compensi, ritenuti sempre eccessivi, destinati ai vari conduttori, al direttore artistico e agli ospiti internazionali.
Anche la 69esima edizione di Sanremo, quella del 2019, non è ovviamente esente da critiche e polemiche di vario tipo.
La polemica di Ultimo contro i giornalisti dopo il secondo posto – Polemica in sala stampa. Dopo la chiusura della serata finale del Festival di Sanremo 2019, Ultimo si è presentato in conferenza stampa visibilmente alterato. Dopo aver fatto i complimenti al vincitore Mahmood chiamandolo “ragazzo” e non col suo nome, beccandosi i rimbrotti dei giornalisti è esploso: “Avete questa settimana per sentirvi importanti e dovete rompere il cazzo. Tanto qualsiasi cosa io dico troverete qualcosa da ridire.
“La gente aveva molta aspettative su quello che avrei fatto, ma per me e per noi tutti la canzone è al centro di tutto. Il massimo che posso fare è quello che faccio sul palco”, ha detto il cantante rispondendo e successivamente spiegando che era semplicemente amareggiato.
“Io vi sembro incazzato? Sono sincero: non sono uno che, al contrario di altri, ha bisogno di crearsi un velo di finzione davanti; qui gli artisti vengono con un’idea ben precisa. Se io non riesco a raggiungerlo… Io non sono incazzato, semplicemente ce l’ho con me stesso, non ce l’ho con nessuno. Sono amareggiato. Io punto all’eccellente. Io non punto al buono”.
Chi è Ultimo? Il ragazzo, nato a Roma il 27 gennaio 1996, dopo la vittoria nel Festival di Sanremo 2018 nella categoria Nuove proposte con il brano “Il ballo delle incertezze” ha visto esplodere la propria carriera. Un vero e proprio boom che – molto probabilmente – verrà consolidato con la partecipazione a Sanremo 2019 dove si è classificato secondo.
Ultimo, nato a Roma nel quartiere di San Basilio, segue fin da piccolo un percorso di studi all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (nella sede storica di Roma) incentrato sullo studio del pianoforte e poi della composizione. Il ragazzo ha talento e lo dimostra fin da subito: a soli 14 anni infatti inizia a scrivere e comporre canzoni.
Poi sceglie il nome d’arte Ultimo “per far capire subito per chi scrivo”. Nel 2016 vince un concorso di musica hip hop, denominato “one shot game” promosso dalla Honiro, un’etichetta discografica indipendente che poi inizia a produrlo.
Nel maggio 2017 Ultimo apre il concerto di Fabrizio Moro a Roma, mentre nel settembre seguente si esibisce al MACRO in occasione dell’Honiro Label Party. Debutta di fatto con il singolo “Chiave”, a cui hanno fatto seguito “Ovunque tu sia” e “Sabbia”. Il suo primo album “Pianeti”, uscito nell’ottobre dello stesso anno, ha raggiunto la seconda posizione della classifica iTunes.
Polemiche a parte, la Rai si conferma prima nello chier di ascolti, mentre la gestione dell’Ariston, incassa (ed è il caso di dirlo), il primo record per il Festival di Sanremo 2019: il Teatro Ariston, chiude la vendita per sold out. 10 giorni prima dell’inizio, causa tutto esaurito… perché a meno di due settimane dalla prima serata, tutti i posti disponibili erano già stati acquistati, tanto che l’organizzazione ha deciso di non aprire la pagina web dedicata alla prenotazione dei biglietti per le singole serate.
La vendita degli abbonamenti è andata meglio di quanto previsto, chi sperava di sedersi almeno per una sera in platea o nella galleria dell’Ariston non ha potuto contare sulla biglietteria del teatro, a meno che non aveva qualche santo in paradiso, che di certo non era San…Remo!!!
di Antonio Gentile Vice Direttore de IL POPOLO.