Si è concluso in Città del Vaticano – a Roma – il Sinodo straordinario convocato sui problemi dell’Amazzonia.

Si è concluso in Città del Vaticano – a Roma – il Sinodo straordinario convocato sui problemi dell’Amazzonia.

A cura di MARA LUCIA TATANGELO maralucia.tatangelo@dconline.info Portavoce della Democrazia Cristiana Internazionale

Mara Lucia Tatangelo

Si è concluso dunque in Città del Vaticano, a Roma, il Sinodo straordinario voluto da Papa Francesco sulle problematiche dell’Amazzonia.

Si è concluso con l’approvazione di un documento finale (approvato a larga maggioranza) in cui è stato espresso un grido disperato di aiuto, con riferimento soprattutto al genocidio in atto delle comunità indigene che vivono nell’immensa foresta amazzonica e che rischiano continuamente la morte a causa dell’azione criminale di gruppi, troppo spesso illegali, che realizzano un massiccio piano di deforestazione e di sfruttamento di risorse preziose presenti in quelle terre: oro, platino, petrolio, diamanti.

Papa Francesco alla solenne S. Messa a chiusura del Sinodo, ricordando la parabola del fariseo e del pubblicano, ha invitato i cristiani ad ascoltare un po’ di più chi soffre.

«Ci fa bene frequentare i poveri – ha ammonito il Papa – e quante presunte superiorità, che si tramutano in oppressioni e sfruttamenti, anche oggi dobbiamo purtroppo constatare !

Lo abbiamo rammentato anche durante il Sinodo quando parlavamo sullo sfruttamento del creato, della gente, degli abitanti dell’Amazzonia, della tratta e del commercio delle persone» ha sottolineato il Santo Padre durante l’omelia.

Papa Francesco ha anche messo in guardia dalla «religione dell’io, di chi si ritiene migliore degli altri», che mette le distanze e alza i muri per aumentarle, dimenticando il prossimo e considerandolo uno scarto.

Una religione «ipocrita con i suoi riti e le sue ‘preghiere’, dimentica del vero culto a Dio, che passa sempre attraverso l’amore del prossimo.

Anche cristiani che pregano e vanno a Messa la domenica sono sudditi di questa religione dell’io», ha sottolineato Papa Francesco.

Poi ha aggiunto: «Tanti sono cattolici, si confessano cattolici, ma si sono dimenticati di essere cristiani. Tanti gruppi cristiani e cattolici vanno su questa strada. لعبة ضومنة على النت Quante volte  vediamo questa dinamica in atto nella vita e nella storia

Il sinodo si è concluso con l’approvazione del documento finale, approvato a larga maggioranza dai presenti nell’Aula del Sinodo.

Il testo, che si apre con l’affermazione di San Paolo VI “Cristo indica l’Amazzonia”, è parte del «lungo cammino» che papa Francesco ha iniziato a Puerto Maldonado, il 19 gennaio 2018. بي اوت مباشر

Ed è poi proseguito con un attento processo di ascolto «del Popolo di Dio nella Chiesa d’Amazzonia», fino alle tre settimane di Assemblea svoltesi in Vaticano e che si sono concluse proprio con la Messa solenne celebrata dal Pontefice a San Pietro. رياضة يورو 2022

Il documento conclusivo del Sinodo non tace i tanti dolori e le tante violenze che oggi feriscono e deformano l’Amazzonia, minacciandone la vita: la privatizzazione di beni naturali; i modelli produttivi predatori; la deforestazione che sfiora il 17% dell’intera regione; l’inquinamento delle industrie estrattive; il cambiamento climatico; il narcotraffico; l’alcolismo; la tratta; la criminalizzazione di leader e difensori del territorio; i gruppi armati illegali.

Ampia, poi, la amara pagina riguardante la migrazione e che in Amazzonia si articola su tre livelli: mobilità di gruppi indigeni in territori a circolazione tradizionale; spostamento forzato di popolazioni indigene; migrazione internazionale e rifugiati.

Per tutti questi gruppi, occorre una pastorale transfrontaliera in grado di includere il diritto alla libera circolazione.  

Il problema della migrazione – si legge nel documento finale del Sinodo – deve essere affrontato in modo coordinato dalle Chiese di frontiera.

Un lavoro di pastorale permanente va, inoltre, pensato per i migranti vittime di tratta. 

Il Documento sinodale invita a porre l’attenzione anche sullo spostamento forzato delle famiglie indigene nei centri urbani, sottolineando come tale fenomeno richieda una “pastorale d’insieme nelle periferie”.

Di qui, l’esortazione a creare équipe missionarie che, in coordinamento con le parrocchie, si occupino di questo aspetto, offrendo liturgie inculturate e favorendo l’integrazione di tali comunità nelle città.

A cura di MARA LUCIA TATANGELO maralucia.tatangelo@dconline.info Portavoce della Democrazia Cristiana Internazionale

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Anonymous
5 anni fa

Una voce per l’amazzonia…. Una voce nella chiesa corrotta… Una. Voce nel buio della. Miseria… Una voce… Che grida giustizia….un generale.. Senza esercito… Forte.. Le nazioni sono sorde.. Noi popolo… Non gridiamo abbastanza…. Solo le nostre preghiere Francesco… Spero siano di forza…. Grazie papa Francesco…. Perdonaci…

Anonymous
5 anni fa

Una voce per l’amazzonia…. Una voce nella chiesa corrotta… Una. Voce nel buio della. Miseria… Una voce… Che grida giustizia….un generale.. Senza esercito… Forte.. Le nazioni sono sorde.. Noi popolo… Non gridiamo abbastanza…. Solo le nostre preghiere Francesco… Spero siano di forza…. Grazie papa Francesco…. Perdonaci… Con immensa devozione… FZ