Muore anche Lello di Segni, l’ultimo sopravvissuto alla deportazione del 16 ottobre 1943. Nato il 4 novembre del 1926, fu arrestato insieme ai suoi cari nel corso del rastrellamento del ghetto di Roma e portato ad Auschwitz-Birkenau.
“La sua perdita, oltre che essere un dolore per la nostra comunità è purtroppo un segnale di attenzione e un monito verso le generazioni future. Con lui viene a mancare la memoria storica di chi ha subito la razzia del 16 ottobre tornando per raccontarcela. Da oggi dobbiamo trovare il coraggio per essere ancora più forti, per non dimenticare e non permettere a chi vuole cancellare la storia e a chi vorrebbe farcela rivivere di prendere il sopravvento”. Queste le parole di Ruth Dureghello, presidente della comunità Ebraica di Roma. Lo comunica in una nota l’ufficio stampa della comunità ebraica della Capitale.
Cordoglio anche da parte di Emanuele Fiano, deputato Pd: “Quando scompaiono i testimoni diretti, l’impegno per la memoria di chi non vuole dimenticare deve essere ancora più forte”.
“Man mano che spariscono le persone temiamo solo che sparisca la memoria”, ha detto la senatrice a vita Liliana Segre arrivando al liceo magistrale G. Castani e ricordando Lello Di Segni, “È rivolgendoci agli studenti e soprattutto agli insegnanti che si può avere una speranza che tutto quello che è successo nel Novecento, per la colpa di essere nati, non diventi solo una riga di un libro di storia e poi nemmeno più quella”, ha concluso.
Cordoglio anche da parte della sindaca Raggi e della comunità ebraica di Roma.
La redazione de il Popolo esprime il suo profondo cordoglio per la scomparsa di Lello Di Segni, ultimo sopravvissuto al rastrellamento nazista contro gli ebrei della capitale in quel terribile 16 ottobre del 1943.
di Antonio Gentile