SI E’ SVOLTO A PIAZZA SAN PIETRO (GV 05-01-2023) IL RITO ESEQUIALE DI PAPA BENEDETTO XVI: CON UN COMMOSSO ED AFFETTUOSO SALUTO E’ STATO AFFIDATO ALLE MANI DEL SIGNORE ! 

SI E’ SVOLTO A PIAZZA SAN PIETRO (GV 05-01-2023) IL RITO ESEQUIALE DI PAPA BENEDETTO XVI: CON UN COMMOSSO ED AFFETTUOSO SALUTO E’ STATO AFFIDATO ALLE MANI DEL SIGNORE ! 
Gabriella Fardella (Roma)

A cura di Gabriella Fardella (Roma)

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Angelo Sandri (Udine)

Segretario nazionale Vicario del Dipartimento per le Relazioni con il Mondo Ecclesiale e del Volontariato

Presidente nazionale del Movimento Femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana
e di Angelo Sandri (Cervignano del Friuli/Udine)
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Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana
Direttore de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

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Decine di migliaia di persone, di ogni età e nazionalità, hanno voluto dare la mattina di giovedì 5 gennaio 2023, l’estremo saluto a Papa Benedetto XVI scomparso nella mattinata di sabato scorso 31 dicembre 2022.

Piazza San Pietro era infatti gremita per le esequie del Papa Emerito Benedetto XVI, il cui feretro ha fatto il suo ingresso nella piazza alle 8.45 ed a cui ha fatto seguito la recita del Santo Rosario a suo suffragio.

Il segretario personale Georg Gänswein era in prima in fila insieme alle “Memores Domini”, vestite di nero e a capo chino ed altri membri di quella che viene comunemente conosciuta come la “famiglia pontificia”.

Lo stesso Mons. Georg Gänswein ha quindi aperto un Vangelo ed in ginocchio lo ha poggito sopra la bara del Pontefice Benedetto XVI.

La sera precedente si era svolto il rito di chiusura della bara: il feretro è triplice, con un primo rivestimento in cipresso, un altro in zinco e uno finale in rovere.

All’interno erano stati posti il Rogito, le monete e le medaglie del pontificato, il pallio.

L’immagine della bara lignea con sopra la Parola di Dio ha fatto tornare in mente a tutti le esequie di Giovanni Paolo II, che fu proprio l’allora cardinale Joseph Ratzinger a celebrare.

Il rito esequiale di Benedetto XVI ha avuto inizio alle  ore 9.30, presieduto dallo stesso Papa Francesco.

Papa Francesco ha fatto il suo ingresso in Piazza San Pietro verso le 9.20. Era seduto su una sedia a rotelle, per poi raggiungere il palco e presiedere la celebrazione esequiale, concelebrata da ben 130 Cardinali, 400 Vescovi e quasi 4.000 sacerdoti.

Erano inoltre presenti moltissimi giovani, laici e soprattutto sacerdoti. E poi famiglie, suore, vari gruppi provenienti soprattutto dall’Italia e dalla Germania, con bandiere e stendardi.

Si erano messi in fila – per oltre un’ora – fin dalla prima mattina; sottoposti a vari controlli, in una Roma blindata dalle forze dell’ordine ed avvolta – specie nelle prime ore del mattino – da una fitta nebbia.

Dopo aver reso omaggio alla salma del Papa emerito esposta per tre giorni in Basilica, fedeli e pellegrini hanno dunque gremito Piazza San Pietro, insieme ad autorità e rappresentati civili dei diversi Paesi ed anche varie delegazioni ecumeniche.

L’atmosfera è stata molto raccolta, gli applausi fragorosi ma misurati.

Esequie dunque molto “sobrie”, così come era stata espressa volontà dello stesso pontefice Benedetto XVI.

<< Vogliamo, come comunità ecclesiale, affidare il nostro fratello alle mani del Padre – ha ribadito Papa Francesco – e che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che Egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita”

L’omelia di Papa Francesco si è incentrata a partire dalle ultime parole di Gesù in croce: “Padre, nelle Tue mani consegno il mio spirito”.

E sulla figura di Cristo si è concentrata la riflessione di Papa Francesco, così come si è concentrata su Cristo l’intera vita di Ratzinger fino agli ultimi suoi battiti del suo cuore.

Mani anche “piagate che vanno incontro e non cessano di offrirsi, affinché conosciamo l’amore che Dio ha per noi e crediamo in esso”.

Papa Francesco – riferendosi a Benedetto XVI – ha ricordato la grande dedizione grata di servizio al Signore e al suo Popolo che nasce dall’aver accolto un dono totalmente gratuito” e di “dedizione orante, che si plasma e si affina silenziosamente tra i crocevia e le contraddizioni che il pastore deve affrontare e l’invito fiducioso a pascere il gregge”.

“Come il Maestro, porta sulle spalle la stanchezza dell’intercessione e il logoramento dell’unzione per il suo popolo, specialmente là dove la bontà deve lottare e i fratelli vedono minacciata la loro dignità”. 

“Il Signore va generando la mitezza capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare”.

“Pascere vuol dire amare, e amare vuol dire anche essere pronti a soffrire”.

È la “dedizione sostenuta dalla consolazione dello Spirito”, rileva il Papa, è la “testimonianza feconda di coloro che, come Maria, rimangono in molti modi ai piedi della croce, in quella pace dolorosa ma robusta che non aggredisce né assoggetta”.

Papa Francesco cita infine San Gregorio Magno che al termine della “Regola pastorale” invitava ed esortava un amico a offrirgli compagnia spirituale:

“In mezzo alle tempeste della mia vita, mi conforta la fiducia che tu mi terrai a galla sulla tavola delle tue preghiere, e che, se il peso delle mie colpe mi abbatte e mi umilia, tu mi presterai l’aiuto dei tuoi meriti per sollevarmi”.

“È la consapevolezza del Pastore che non può portare da solo quello che, in realtà, mai potrebbe sostenere da solo e, perciò, sa abbandonarsi alla preghiera e alla cura del popolo che gli è stato affidato”.

<< Il Popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi è stato suo pastore – ha concluso Papa Francesco – e come le donne del Vangelo al sepolcro, siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza, per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde.

Vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni.

Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce ! >>

 

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Fernando
1 anno fa

Grazie dottoressa per il suo puntuale contributo * FERNANDO CIARROCCHI (Ascoli Piceno)