A cura di SIMONA LIZIO (di Rosignano Marittimo / in provincia di Livorno)
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Segretaria provinciale del Movimento Femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana della provincia di Livorno.
Editorialista de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana
< SIMONA LIZIO (MOVIMENTO FEMMINILE E PER LE PARI OPPORTUNITA’ DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA DI LIVORNO): NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE ! >
La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima.
La violenza può esprimersi attraverso molteplici manifestazioni e va senz’altro condannata, senza SE e senza MA.
Ne abbiamo parlato anche con FULVIA GUARGUAGLINI (Livorno), esponente della Democrazia Cristiana a livello nazionale, partito nel quale ricopre attualmente il ruolo di Vice-Segretaria nazionale del Dip. < Svilppo – Comunicazione – Marketing > della D.C.
<< E’ stata una giornata particolare quella dello scorso 25 novembre, che si tinge di rosso un po’ dovunque grazie a delle condivisioni con cui dire a gran voce che siamo tutti contro la violenza sulle DONNE.
E sottolineando che è responsabilità di ognuno, a qualsiasi livello, far sì che si possano prevenire simile scelleratezze.
Siamo donne di ogni condizione sociale, di ogni età, di ogni grado di istruzione e cultura.
Siamo donne che hanno scelto di vivere libere e lontano dalla paura e della vergogna, siamo sentimenti che prova una donna vittima di violenza.
Siamo Donne che abbiamo deciso di non essere più sole e di voler rompere il silenzio !
E questo già al primo atto di violenza, che può essere sia fisica che psicologica, ma anche economica o sessuale.
È una violenza graduale, che inizia con piccoli campanelli di allarme e che può degenerare anche nella violenza sessuale e nel femminicidio.
Per contrastare questo fenomeno dobbiamo aumentare il livello di istruzione. E’ necessario avere da subito istruzioni sulla violenza fin da bambini,
Aumentando l’assistenza nei nuclei dove vi sono scene di violenza familiare. uso di stupefacenti ed abuso di alcool.
Quindi introduzione la lotta della violenza come un fatto culturale
Con un Monitoraggio ferreo dei comportamenti violenti, dalle grandi città alle periferie urbane, dalle famiglie di un ceto sociale alto a famiglie multi-problematiche: con mancanze affettive, economiche e scolastiche e con un elevata mancanza di cultura. >>