A cura di Dott.ssa Mara Lucia Porretta Tatangelo (Roma/Tirana)
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Portavoce della D.C. Internazionale
Editorialista de IL POPOLO della Democrazia Cristiana
< IL SEGRETARIO NAZ.LE D.C. “SVILUPPO E MARKETING” JACOPO DOZIO PRESENTE AD UN IMPORTANTE CONVEGNO SVOLTOSI A TIRANA (ALBANIA) SUL TEMA DEL “PONTE ADRIATICO” >.
Prosegue molto intensa l’attività del Segretario nazionale del Dipartimento < Sviluppo e Marketing > della Democrazia Cristiana Rag. Jacopo Dozio (Monza e Brianza).
Jacopo Dozio è lodevolmente impegnato in molteplici ambiti – sia in Italia, che all’Estero – per sostenere con forza iniziative di concreto sviluppo per il rilancio, sia politico che organizzativo, del partito dello scudocrociato.
In particolare siamo a riprendere e sottolineare la attività in ambito Internazionale di Jacopo Dozio, specie nei rapporti con la Repubblica di Albania, per quanto riguarda i rapporti in ambito diplomatico, culturale ed anche di sviluppo commerciale nelle importanti relazioni bilaterali italo/albanesi.
E proprio in questo ambito, di notevole rilevanza è stata la presenza di Jacopo Dozio ad un importante convegno concernente il progetto del <PONTE ADRIATICO> promosso dalla CEFAL – Emilia Romagna.
Jacopo Dozio è intervenuto in rappresentanza della Fondazione intitolata a <Papa Clemente XI – Albani>, guidata dal Presidente On. Zef Bushati e che è anche l’attuale Presidente Vicario della Democrazia Cristiana Internazionale.
E proprio in rappresentanza della Fondazione < Papa Clemente XI – Albani > Jacopo Dozio ha presenziato recentemente a Tirana ad un importante convegno concernente il progetto del <PONTE ADRIATICO> promosso dalla CEFAL – Emilia Romagna.
Si tratta di un progetto molto interessante che rientra nell’ambito dei Progetti di formazione professionale e civico linguistica pre-partenza, finalizzati all’ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato, di formazione professionale e per ricongiungimento familiare.
Esso gode – per le valide finalità che ci si proprone – anche del sostegno dei finanziamenti della Comunità Economica Europea
Finalità generale
Il progetto < PONTE ADRIATICO > parte da due dati fondamentali: A) la forte richiesta di manodopera stagionale presente nel territorio della Romagna nei settori dell’agricoltura e del turismo; B) quanto disposto all’art. 4 del decreto flussi 2019 che prevede l’ingresso di 18.000 lavoratori da paesi extracomunitari (fra cui l’Albania) nei suddetti settori.
La Romagna, storicamente, è stata terra di approdo di immigrati dall’Albania che tuttora sono una delle nazionalità più rappresentate fra gli stranieri residenti e – come noto – è un territorio di punta dell’economia emiliano romagnola, esprimendo eccellenze nei settori dell’agricoltura intensiva (ortofrutta) e del turismo balneare, in cui sono leader nazionali.
La caratteristica stagionale del lavoro e la crescita avuta negli ultimi anni hanno provocato una richiesta di manodopera a cui il territorio non è riuscito a far fronte.
La finalità generale è creare un sistema permanente di gestione di domanda e offerta di lavoro, risolvendo il problema dell’incrocio fra lavoratore e impresa per tempo, con manodopera formata, già orientata alle regole del mercato del lavoro italiano e con un grado di competenze linguistiche tali da favorire in tempi rapidi il loro inserimento. In secondo luogo, la presenza ormai consolidata di lavoratori albanesi in Romagna garantisce la possibilità di ricongiungimenti familiari, adeguatamente preparati
Principali obiettivi specifici
Gli obiettivi specifici sono riferibili ai territori coinvolti:
in Albania,
nel territorio di Scutari in particolare, saranno realizzati un Centro di orientamento e formazione per offrire
- informazioni sul mercato del lavoro italiano, nei settori agricolo e turistico in particolare
- informazioni sulla normativa del soggiorno e del ricongiungimento familiare
- corsi di educazione civica ed orientamento alla vita sociale in Italia
- corsi di italiano L2 strutturati finalizzati alla certificazione del livello A1
- esami di certificazione assicurate dalla società Dante Alighieri (PLIDA)
- formazione professionale nel campo dell’agricoltura (raccolta, confezionamento, potatura
- formazione professionale nel settore turistico (cucina, cura degli ambienti, gestione quotidiana stabilimenti balneari, accoglienza in porti turistici)
in Italia,
nel territorio della Romagna in particolare, sarà strutturato un servizio che assicuri:
- raccolta delle offerte di lavoro nei settori agricolo e turistico
- consulenza sulla normativa del soggiorno
- consulenza sui contratti di lavoro
- assistenza all’ingresso dei lavoratori ed orientamento all’autonomia abitativa
- mediazione linguistico culturale per i casi di ricongiungimento
- orientamento ai servizi del territorio
-
Azioni e attività previste
Il progetto avrà una durata di 30 mesi e si prevedono le seguenti azioni:
In Albania
- attivazione di una rete territoriale con amministrazioni locali, Ministero dell’Economia e Finanza per supportare campagne di informazione periodiche di concerto con la Rappresentanza Diplomatica italiana
- apertura di un ufficio per il lavoro dove raccogliere disponibilità, svolgere colloqui di orientamento e bilanci di competenze, offrire consulenza sulla normativa del soggiorno e dell’ingresso in Italia per motivi di lavoro o per ricongiungimento familiare
- attivazione di 20 corsi di lingua italiana, educazione civica e sicurezza sul lavoro per gruppi di massimo 25 persone
- Certificazione del livello di conoscenza linguistica almeno A1 QCR con l’Associazione Dante Alighieri
- attivazione di 20 corsi di formazione nei settori agricoltura e turismo, con intensità legate al fabbisogno di manodopera presente in Italia
- Sostegno organizzativo al percorso di partenza
In Italia
- Attività di informazione sulle opportunità del progetto
- Attivazione di una rete territoriale con le organizzazioni delle imprese agricole e turistiche delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara
- Consulenza alle imprese sulla contrattualistica e sulla normativa del soggiorno
- Facilitazione all’ingresso in Italia per quanto concerne l’autonomia abitativa e l’inserimento lavorativo
- Orientamento ai servizi territoriali, con particolare attenzione agli ingressi per ricongiungimento
- Sostegno organizzativo al percorso di rientro
-
La metodologia scelta per realizzare le azioni/attività
Per garantire un’efficacia significativa delle azioni previste, si è scelto di puntare sulla costruzione di una solida e capillare rete in Albania, che veda la presenza attiva degli enti pubblici territoriali e di governo nazionale come garanzia di regolarità, pari opportunità e riconoscimento istituzionale e, in Italia, sul coinvolgimento diretto delle imprese per l’esplicitazione e l’organizzazione dell’offerta di lavoro.
Per quanto riguarda la formazione linguistica, la metodologia scelta è quella della “simulazione globale” cioè ricreare all’interno dell’aula le situazioni di vita quotidiana in famiglia, sul lavoro, in un ufficio pubblico ecc. in modo da far coincidere informazioni pratiche per l’ingresso e l’integrazione in Italia con l’insegnamento della lingua, che acquisisce così contenuti più concreti e il discente viene agevolato nell’apprendimento
Per la certificazione per il momento si è scelto il modello PLIDA in quanto CEFAL è accreditato come ente esaminatore dalla Società Dante Alighieri di Roma, ma tale fase sarà oggetto di verifica in loco in ragione del partenariato costruito nell’esecuzione del progetto.
Outputs, risultati e impatto atteso
L’obiettivo è mettere in formazione e gestire l’ingresso in Italia di minimo 280 massimo 400 persone per lavoro stagionale e 20 massimo 30 per ricongiungimento familiare. L’impatto atteso è la valorizzazione del partenariato in Albania per la prosecuzione delle attività di informazione, orientamento e formazione finalizzata all’ingresso in Italia per lavoro stagionale, mentre in Italia la creazione di un sistema di supporto alle imprese agricole e turistiche della Romagna per migliorare l’incrocio fra domanda e offerta di lavoro, valorizzando anche la presenza di una numerosa componente albanese nella popolazione immigrata residente
La democrazia cresce accanto ai bisogni dei cittadini