Dal prossimo aprile, dopo ben 18 anni, la Caritas diocesana di Roma potrebbe perdere il prezioso contributo proveniente dalle monetine gettate dai turisti nella Fontana di Trevi. Il Campidoglio avrebbe deciso di destinarle alla cura e alla manutenzione del patrimonio artistico della città. Servizio di Nicola Ferrante.
L’infuocata polemica che si è accesa sulle monetine della Fontana di Trevi che il comune di Roma vorrebbe riprendersi (e non donarle alla Caritas) non accenna a placarsi. E sulla vicenda è intervenuta il sindaco Virginia Raggi che ha detto di seguire personalmente la situazione: “Fiduciosa di trovare una soluzione”.
Ogni anno migliaia di romani e turisti lanciano monetine dentro la Fontana di Trevi per tradizione e anche buon auspicio. E dentro l’acqua gli addetti dell’Acea raccolgono ogni anno un tesoretto di circa 1-1,5 milioni di euro. Per una convenzione stipulata dal 2001 questi soldi vanno in beneficienza alla Caritas che si prende l’onere di fare anche il conteggio di queste monetine. La convenzione è scaduta e ora il comune vorrebbe prendersi le monetine per le proprie disastrate casse.
Ovviamente la polemica si è nuovamente accesa visto che già lo scorso anno il comune aveva affrontato questa situazione e aveva deciso di prorogare per un altro anno la convenzione. Ma sono molti i romani a non vedere di buon occhio questo “scippo”. Per questo Virginia Raggi ha deciso di prendere in mano direttamente quello che è diventato un vero e proprio caso e ha convocato una riunione per chiedere chiarimenti sul nuovo dispositivo amministrativo che dovrebbe subentrare da inizio aprile alla gestione diretta della Caritas delle monete in questione.
A ottobre 2017 una memoria di giunta aveva stabilito di “internalizzare” la gestione delle monete in capo al Comune per destinarle a iniziative benefiche. Lo stesso Campidoglio aveva poi deciso di prorogare l’attuale sistema per tutto il 2018 al fine mettere a punto il nuovo meccanismo. Che, però, al momento non è ancora stato definito nei dettagli. Tra le ipotesi che ad oggi sembrano prevalenti c’è quella di lasciare alla Caritas la gestione degli introiti da destinare a progetti sociali specifici.
Di recente un’altra memoria di giunta ha indicato in Acea “il soggetto da incaricare” per il prelievo delle monete e ha prospettato questa nuova soluzione: “Il ricavato della raccolta dovrà essere destinato, al netto di quanto necessario alla copertura delle spese dell’addendum contrattuale con la società Acea, in misura prevalente al finanziamento di progetti sociali e per la restante parte alla manutenzione ordinaria del patrimonio culturale”.
La Caritas Diocesana di Roma è intervuta sui suoi social: “La decisione del Comune di Roma di modificare la procedura di affidamento per le monetine di Fontana di Trevi – finora utilizzate in progetti di solidarietà promossi dalla Caritas di Roma – con un iter amministrativo ancora non definito, a partire dal prossimo aprile, ha destato numerose prese di posizione che invitano la sindaca Raggi a modificare tale decisione. Giornalisti, politici, sacerdoti e tanti cittadini sono intervenuti sui social network. Ringraziamo tutti coloro che hanno espresso tale fiducia alla Caritas – agli oltre 5mila volontari e 300 operatori impegnati ogni giorno in 51 opere-segno (mense, ostelli, comunità alloggio, case famiglia, ambulatori medici, servizi domiciliari, centri di ascolto nelle carceri) e 145 centri di ascolto parrocchiali – e per il sostegno che continuerete a manifestare. Da parte nostra vi assicuriamo che l’impegno per la giustizia e la dignità di coloro che soffrono continuerà più deciso che mai, forte anche delle vostre bellissime parole. Grazie, il vostro sostegno ci rincuora”. L’Avvenire rincara la dose e titolava un editoriale di prima pagina “Le monetine tolte ai poveri”.
“Terzo settore e rete sociale nel mirino del governo e della Raggi. Invece di sostenere chi ogni giorno fornisce una rete straordinaria di assistenza e di solidarietà’, prima viene raddoppiata la tassa sul terzo settore e ora colpita la Caritas di Roma che svolge un ruolo fondamentale e garantisce assistenza e umanità’ a migliaia di persone e di famiglie in difficoltà’”.
dal web di Antonio Gentile