Tante le mie battaglie in favore dei senza voce e degli svantaggiati di ogni fascia sociale ed ho danzato giorno dopo giorno in mezzo alla tempesta per la dignità del singolo e della collettività.
La vita è una metafora che ci sfugge e ci trascende e convinto di un percorso vincente non proprio frutto del mio sacco ma di aiuto misterioso da lassù.
Il tutto per onorare il martirio di mia moglie persa per cancro ,uno sfogo sociale per non cedere alla disperante disperazione.
Io stesso sorpreso da tanta forza e la possibilità di ripartire da zero e ridisegnare in modo creativo il nostro progetto di vita. È quando ci perdiamo e smarriamo la strada maestra che abbiamo l’opportunità di rimettere a fuoco i nostri obiettivi e di verificare di che pasta siamo fatti.
Aggiungo il ricordo delle spose di Gesù che grazie ad un mio accordo con Ordine medici di Teramo e Trieste le piu povere da 11 anni hanno visite gratuite specialistiche e curate nel tempo perché il Vaticano non le aiuta economicamente.
Vivono di piccoli lavori artigianali e di scarse elemosine.
Testimonio loro continue telefonate in disperanti condizioni come l’impossibilità di pagare le utenze : bollette in Roma,esempi , di anche 1200-1400 di immondizia poi gas e acqua davvero proibitive tanto da indebitarsi a dismisura e tanti monasteri in chiusura .
In inverno non possono accendere i riscaldamenti e vestono a più strati per ripararsi dal freddo.
Il Vaticano chiamato a rivedere le severe leggi della non collaborazione economica o presto non avremo mai più le spose di Gesù.
Ho cercato dare un senso alla mia vita con una forza che non deriva dalla capacità di diventare indifferente rispetto a tutto ciò che accade intorno a noi ,come se indossassimo una armatura scintillante ed infrangibile sulla cui fredda superficie fare scivolare via ogni dolore ed amarezza .
Bensì una forza che scaturisce dalla consapevolezza che i traguardi più luminosi comportano sempre cadute e sacrifici e che per essere felici non serve sedersi ad aspettare che torni a splendere il sole ma occorre imparare a ” danzare in mezzo alla tempesta”.
Tale documento è una sorta di testamento per un addio sociale e sensi di successi come il riconoscimento in Canada di personaggio dell’anno per successi sindacali firmati e la diffusione della cultura nel mondo.
Non lo scrivo per inutile vanto ma la possibilità di scambi culturali ,un approccio sistemico e complesso che legano l’uomo alla natura ,della capacità di assumere ed attuare scelte consapevoli in grado di modificare comportamenti individuali e collettivi.
No, non mi sono dimesso da editorialista perché prima deve uscire il ” mio libro” da casa editrice.
Questo scritto per adesso invio anche a gente speciale di tutto rispetto : in Vaticano e sociologi ,alcuni politici, tecnici di settori ,giornalisti di impegno come dottor Lambruschi di Avvenire e alcuni ho conosciuto in passato .
Cordialmente Franco Capanna. * 3451594496.