UN RICORDO DELLA FIGURA DEL DOTT. MICHELE MATTO, COSI’ COME TRATTEGGIATA DAL PROF. MARIO MATASSI NEL SUO LIBRO “ELEGIE PER CERVIGNANO”.

UN RICORDO DELLA FIGURA DEL DOTT. MICHELE MATTO, COSI’ COME TRATTEGGIATA DAL PROF. MARIO MATASSI NEL SUO LIBRO “ELEGIE PER CERVIGNANO”.
Rag. Aldo Sandri

A cura di Rag. Aldo Sandri * Cervignano del Friuli (UD) *

aldo.sandri@dconline.info * cell. 388-9969846 * 

< UN RICORDO DELLA FIGURA DEL DOTT. MICHELE MATTO, COSI’ COME TRATTEGGIATA DAL PROF. MARIO MATASSI NEL SUO LIBRO “ELEGIE PER CERVIGNANO” >

Abbiamo il desiderio di ricordare quest’oggi la figura del Dott. Michele Matto, noto medico cervignanese scomparso nel 2013 alla reverenda età di novant’anni, così come tratteggiata dal Prof. Mario Matassi nel suo libro “Elegie per Cervignano“.

A tal proposito, abbiamo avuto modo qualche tempo fa, dalle colonne di questo stesso giornale (telematico) www.ilpopolo.news, di presentare ai nostri lettori ed a quanti interessati, la significativa iniziativa culturale svoltasi a fine luglio 2021, nella splendida cornice della < Villa al Trovatore > di Scodovacca di Cervignano del Friuli (UD), e concernente la presentazione del libro “Elegie per Cervignano”, scritto grazie all’impegno del cervignanese prof. Mario Matassi.

Il Prof. Mario Matassi

L’incontro di cui trattasi era stato promosso dalla Sezione cervignanese della Associaz.ne < Unione Nazionale Veterani dello Sport >, presieduta dal Rag. Roberto Tomat,  in collaborazione con l’Associazione “Cervignano Nostra”.

 

 

In “Elegie per Cervignano”, la cui  prima edizione è andata già subito esaurita, sono contenuti dei brani a ricordo di alcuni personaggi del mondo sociale, della cultura e dello sport cervignanese che sono venuti recentemente a mancare.

Il Rag. Roberto Tomat

Questo < ricordo > è ovviamente soprattutto dovuto alla penna, all’intelligenza ed al cuore dell’Autore del libro, il Prof. Mario Matassi, che è anche uno dei soci fondatori della sezione U.N.V.S. (Unione Nazionale Veterani dello Sport) di Cervignano del Friuli.

Durante la serata che si era svolta alla Villa al Trovatore, sia l’autore dell’Opera “Elegie per Cervignano” prof. Mario Matassi, che la giornalista udinese Dott.ssa Martina Del Piccolo (originaria di Cervignano del Friuli,ndr) hanno avuto modo di leggere agli astanti alcuni passi del libro.

Immagine del pubblico presente all’incontro a “Villa al Trovatore”

In particolare erano state ricordate le figure del Cav. Mario Burba, di Elda Rossato e del Dott. Michele Matto, figure di cervignanesi recentemente scomparsi e che sono state ricordate nell’opera del prof. Mario Matassi.

Il Dott. Michele Matto è stato tratteggiato da Matassi con rispetto ed amicizia, chiamandolo “Doc”, con l’appellativo all’americana con il quale simpaticamente a lui ci si rivolgeva.

Nello scrivere questa nota dedicata al Dott. Michele Matto riecheggiavano ancora i momenti festosi trascorsi insieme alla Casa della Musica di Cervignano, riadattata per la circostanza , per coronare assieme a tante persone ammirate e gioiose i suoi notevoli novant’anni.

Erano i primi giorni di maggio del 2013.

<< Al centro della scena il Dott. Michele Matto appariva sorpreso (ma non tanto): emozionato (ma capace di affascinare); impeccabile come sempre, nel suo modo signorile di presentarsi in pubblico.

Il Dott. Michele Matto (1923/ 2013)

E di questo tratto, sia professionale, sia sociale e culturale, il Dott. Matto è stato un campione, attraversando la storia della nostra cittadina, negli ultimi cinquant’anni, con rigore deontologico, con attenta partecipazione alla vita pubblica, con una curiosità intellettiva che andava ben al di là del suo profilo medico specifico.

Chi ha avuto il piacere di condividerne la sapida colloquialità, l’invenzione verbale, la flemma (tutta campana), non ha potuto far a meno di accostarlo un po’ a Totò ed un po’ ad Eduardo De Filippo, per la sua visione oraziana del sentirsi vivi e la sintesi poetica del dramma esistenziale, che i due grandi artisti cercavano di rappresentare attraverso le loro opere.

“Doc” aveva stile e classe, che aveva imparato ad ammannire a tutti.

E ciò contribuiva sicuramente a migliorare il livello delle relazioni tra la gente, che prendeva ispirazione dal suo consolidato comportamento.

Aveva scelto una dimensione locale così contenuta, pur con le sue capacità di spaziare oltre, nelle conoscenze scientifiche e nei rapporti umani, elevando la qualità della sua incidenza sul tessuto sociale e culturale >>.