di ERALDO RIZZUTI – Vice-Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana
Perché oggi è così difficile l’organizzazione politica da parte dei cristiani che vogliono impegnarsi nel sociale? Perché tutte queste divisioni e contrasti?
Oggi siamo senza identità e per questo non riusciamo a proporre un’azione comune; se il cristiano non riscopre la sua identità e come tale è convinto di agire con una fede adulta, non ci sarà mai la necessaria unità politica e sociale e continueremo ad essere divisi.
Saremo solo i cristiani della Domenica e delle sacrestie, con una fede intimistica e individualista, ma non sapremo essere sale, luce e lievito per questa generazione.
Se il seme non scopre la propria identità di seme, non sarà mai pianta; se il lievito non scopre la sua identità di lievito non fermenterà mai la pasta; se la luce non prende coscienza della sua identità, non illuminerà nessuno non servirà a niente.
Se il cristiano non scopre le sue radici, la sua memoria, la sua identità profonda di CRISTIANO, non servirà a nessuno, perché non sarà mai capace di lavorare per il bene dell’altro.
Per il bene del Paese dobbiamo ritrovare l’unità, essere disponibili a dare la vita, per riaffermare i valori e i principi della Dottrina Sociale della Chiesa.
I cattolici sanno benissimo che la coscienza cristiana non permette di favorire, col loro voto, candidati o l’attuazione di programmi i cui contenuti della fede e della morale siano misconosciuti o solo formalmente proclamati, perché questo sarebbe contro il bene della persona UMANA. Eppure, quando un cattolico impegnato decide di candidarsi, incontra grandissime difficoltà di consenso; spesso non viene sostenuto e scelto dagli stessi cattolici che preferiscono votare uomini di apparato e professionisti della politica.
L’unità dei cattolici si realizzerà quando tutti saranno uniti nelle scelte di cristiani preparati attraverso una scuola di formazione all’impegno sociale e politico. La nuova cultura politica deve recuperare una visione dell’uomo più equilibrata. Per fare questo è necessario che i cristiani recuperino la loro identità.
Non si può più dire sono cattolico e poi votare persone che sono mille miglia lontani dalla fede; non si può più dire amo i miei figli, permettendo alla società di farne man bassa; non si può dire: amo la mia Famiglia, difendo la mia famiglia, permettendo al costume sociale di distruggerla; non si può dire sono cattolico e tollerare le unioni civili, l’eutanasia ed essere contro i diritti naturali; non si può da cattolici essere contro la vita fin dal concepimento, l’educazione dei figli nella famiglia e la difesa del matrimonio tra un uomo e una donna.
Occorre il coraggio di difendere questi nostri VALORI non negoziabili, unendoci e associandoci, perché senza l’UNIONE DEI CRISTIANI, la debolezza del singolo o del particolare è travolta da qualsiasi forma di “potere” (Don Giussani).
L’unità politica dei cristani, ne sono sicuro, avrà il suo compimento quando le gerarchie della Chiesa parleranno uno stesso linguaggio, potranno capirsi e riconoscersi tutti fratelli nella Chiesa, unico popolo di Dio ( un cuor solo ed un’anima sola).
E non mi venite a dire che la Chiesa non deve interessarsi di politica, perché se il Cristiano perde di vista il suo impegno sociale perde la parte migliore di sé.
” I Cristiani sono rinchiusi nel mondo, ma non appartengono ad esso, ne sono odiati, MA L’AMANO E SONO LORO CHE LO TENGONO INSIEME” ( lettera a Diogneto).
Vorrei sottolineare che i più grandi politici della ricostruzione dell’Italia erano sacerdoti o profondi cattolici, ne cito alcuni: Toniolo, Sturzo, Lazzati, Dossetti, De Cardona, Nicoletti e Moro, De Gasperi, La Pira.
Molti di essi sperimentarono incomprensioni e contrasti anche dentro la comunità Cristiana, ma oggi per Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira e Giuseppe Lazzati è in corso il processo di canonizzazione.
La politica come santità è stato il senso della vita di Don Luigi Surzo di cui si è conclusa da poco l’istruttoria diocesana del processo di beatificazione durata 22 anni.
prof. ERALDO RIZZUTI – RENDE (PROV. DI COSENZA)
Vice-Segretario politico nazionale della Democrazia Cristiana