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* UNA PROPOSTA DI PROGRAMMA ELABORATA DAL MOVIMENTO GIOVANILE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA DELL’UMBRIA.
* VALENTINA MANCINELLI – SEGRETARIO REGIONALE M.G.D.C. UMBRIA E VICE-SEGRETARIO NAZIONALE MOV. GIOVANILE D.C. ITALIA.
* < PARTE PRIMA >
Prefazione: come conseguenza di un persistente regime di bassa fecondità, le generazioni di ragazzi che oggi hanno tra i 15 e i 34 anni – quelle nate tra la fine degli anni settanta e il 2000 – sono numericamente inferiori a quelle che le hanno precedute. Istruzione e formazione svolgono un ruolo essenziale nel contesto economico e sociale di una nazione.
Il miglioramento del livello di istruzione e della formazione ha assunto una parte fondamentale nelle politiche economiche e sociali dell’Unione Europea fino a costituire parte integrante di ‘Europa 2020’, con l’obiettivo di creare le condizioni per uno sviluppo intelligente, sostenibile e solidale.
Il processo di promozione della salute dei più giovani non passa soltanto attraverso la tutela da parte del sistema sanitario, ma coinvolge i vari attori della società civile (scuola, media, ecc.). Sebbene, infatti, lo stato di salute dei più giovani sia, di norma, complessivamente molto buono (circa il 90% dei ragazzi tra i 14 e i 34 anni dichiara di stare bene o molto bene), stili di vita scorretti possono ipotecare le condizioni di salute future (Fonte: Istat)
Le” tossicodipendenze” giovanili rappresentano un fenomeno sconvolgente del nostro tempo, che, se da una parte ha trovato, specie all´inizio, la società impreparata ad affrontarlo, dall´altra ha dato spunti a molteplici chiavi di lettura di tipo biologico, psicologico, sociale.
(Fonte ´Le tossicodipendenze giovanili ´Libro di Concetta Alessio e Vittorio Lampronti)
E´indubbio che alcune sostanze, come le cosiddette “droghe pesanti”, siano letali, per cui chi ne abusa rischia la morte, in quanto proibite, anzi proprio perché proibite, venga notevolmente amplificata. Del resto, qualsiasi comportamento sociale che produca effetti nocivi per la salute psico-fisica delle persone (si pensi anche all´abuso di superalcolici, al consumo eccessivo di nicotina o all´assunzione abituale di psicofarmaci) nella misura in cui venga ridotto ad oggetto di ordine pubblico, perché vietato e perseguito penalmente, potrebbe far salire la tensione sociale, degenerando in atti criminali condannati alla clandestinità e alla disapprovazione sociale determinando una crescente spirale di violenza. Il problema della tossicodipendenza non si può più fronteggiare, usando la forza pubblica o attuando progetti di segregazione sociale, come avviene in alcune comunità. Al contrario si deve prendere coscienza della reale natura del problema, dissimulata sotto una veste deformata dalle reazioni più irrazionali messe in moto dal sistema vigente. Bisogna rendersi conto della pericolosità sociale delle risposte repressive ed alienanti scatenate dal regime proibizionista, ormai fallito. Pertanto, sgombrando il campo da ogni luogo comune come la tesi che equipara le “droghe leggere” a quelle “pesanti”, il problema delle tossicodipendenze appare per quello che in effetti è: una questione di carattere socio¬-culturale ed educativo da un lato, ed una grave emergenza sanitaria, dall´altro. (fonte: Edscuola)
E´necessario dunque perseguire una duplice finalità:
-avviare una campagna di sensibilizzazione, di prevenzione e di controinformazione politica, per abbattere lo stato di ignoranza che genera pregiudizi, paure ed eccessi di allarmismo sociale;
-intraprendere una serie di azioni per mettere il territorio in condizioni di fronteggiare l´emergenza sanitaria, che presuppone quantomeno l´esistenza di un presidio di pronto intervento, il che comporta un rilancio della sanità pubblica di fronte al degrado esistente.
E´noto che il fenomeno del “disagio” o, per meglio dire, della “disobbedienza”, della “trasgressione”, costituisce una caratteristica fisiologica dell´esistenza giovanile, in modo specifico della fase adolescenziale. La tossicodipendenza costituisce una delle manifestazioni patologiche, devianti, ed autodistruttive, che sono la conseguenza di un disagio che non e´stato superato in modo cosciente, inducendo comportamenti di auto-emarginazione, di rifiuto nichilistico verso la società, di chiusura egoistica del soggetto in crisi. (Fonte Edscuola)
Cultura è leggere libri, andare al cinema o a un concerto, visitare un museo, ma per un giovane è anche utilizzare internet o i social network, andare allo stadio, trascorrere la serata in discoteca.In comune, tutte queste attività, hanno la capacità di contribuire allo sviluppo delle attitudini individuali, all’accrescimento della capacità di critica, al rafforzamento dell’autonomia di giudizio. In altre parole, alla definizione della personalità, passaggio che caratterizza fortemente l’età giovanile.
Per i giovani – che possono sperimentare serie difficoltà nell’entrare nel mercato del lavoro e che spesso svolgono occupazioni dalle forme atipiche – i vincoli di bilancio possono essere così importanti da ritardare fortemente l’autonomia economica e abitativa dalla famiglia di origine, a scapito dei progetti di vita individuali.
Questi stessi vincoli possono esporre al rischio di povertà, deprivazione e disagio abitativo quanti invece si trovino con figli piccoli già nella prima fase del ciclo di vita familiare.
FINE PRIMA PARTE
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