di RODOLFO CONCORDIA (ROMA) * 335-7709516 * rodolfo.concordia@dconline.info
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La realizzazione umana non deriva solo dal procedere del tempo, che arricchisce comunque l’essere umano di pazienza, di esperienza, di sapienza, ma anche e soprattutto, direi, da scelte improntate ad una coerenza di fondo, ai Valori in cui crede.
La credibilità è quell’insieme di cultura, di formazione personale, di preparazione scolastica, di valori espressi e vissuti in famiglia, dai quali emerge un insieme di contenuti che esprimono un unisono, fra asserzioni verbali ed i propri comportamenti.
Ma tutto questo non avrebbe senso se le scelte personali non fossero state fatte e vissute in un sistema di libertà e nel tempo della maturità.
Il valore della libertà io l’ho acquisito in una famiglia fedele ai valori cattolici, praticante, sensibile al sociale, ricca di umanità e nella quale la partecipazione alle lotte sociali e politiche era e veniva scritta nell’anima ed accompagnava il cammino del ragazzo, fino alla sua maturità, tempo nel quale egli compiva le sue scelte ed intraprendeva il suo cammino della vita.
In questo contesto è nato l’amore per la Democrazia Cristiana che – nell’immediato dopoguerra – guidava il processo di crescita e di emancipazione delle classi meno abbienti, alle quali venivano aperti spazi importanti per una crescita culturale, sociale ed economica, che rendeva le persone, finalmente protagoniste delle scelte attinenti al proprio futuro e soprattutto libere di eleggere la classe dirigente ed il Governo del Paese.
L’adesione alla Democrazia Cristiana, per noi giovani ragazzi, non era una scelta dovuta, ma si manifestava, compiutamente, per il nuovo clima di speranza e di apprezzamento di un cammino nel quale la conoscenza, la cultura e l’amore della libertà, ne costituivano le coordinate fondamentali di un Processo di cambiamento e di trasformazione dello Stato e delle Istituzioni.
E questo permetteva di recuperare il disastro dell’era Fascista-Nazista ed allontanava il pericolo di un comunismo bolscevico che voleva instaurare il Governo dei Soviet.
La mia generazione era il Primo target sociale di una nuova era nella quale era forte la consapevolezza di un processo armonico di crescita collettiva che aveva come obiettivo dei livelli più alti di giustizia sociale, di crescita culturale e quindi con un protagonismo, vissuto da ognuno di noi.
Oggi quei grandi valori guida che portarono il nostro Paese a diventare la quinta potenza Mondiale sono scemati in un grigiore nel quale sono assenti gli obiettivi di crescita complessiva e delle nuove Idee Guida per una trasformazione in meglio dello Stato e delle Istituzioni.
Una trasformazione che permetta – gradualmente – di recuperare le ingiustizie sociali, le sperequazioni, gli stati di povertà economica e culturale e soprattutto posso permettere di individuare il senso di un cammino politico che voglia realizzare un processo compiuto di cambiamento, legato ad una identità di valori condivisi.
Oggi tutto ciò è assente !
La stessa maggioranza gialloverde non possiede un itinerario condiviso (nemmeno da loro, sic) ed è tenuta insieme da un posticcio accordo di programma nel quale vengono individuati alcuni obiettivi, con vedute – a volte – anche divergenti fra gli stessi componenti di questa presunta maggioranza (post consultazione elettorale, si noti bene).
Nella maggioranza gialloverde è palesemente assente una visione comune ed una sufficiente chiarezza sul modello di Stato da perseguire e sui valori che lo devono caratterizzare.
Sarebbe sufficiente una puntuale riflessione su quanto fin qui detto, per poter comprendere l’oscurantismo e la debolezza intellettuale di chi, non avendo valori in comune, afferma di voler realizzare il cambiamento, ma senza voler dichiarare il senso dello stesso.
E per loro stessa ammissione, non avendo una comune visione dello Stato da costruire e del tipo di Società da realizzare.
Su questo scenario, possiamo intravvedere un grande spazio di iniziativa e di presenza di un partito come la Democrazia Cristiana, che recuperi i grandi valori del passato e sappia interpretare le necessità ed i bisogni del nuovo che avanza.
Il percorso verso gli Stati Generali del 18 e 19 Gennaio 2019, esprime la necessità di un recupero e di una convergenza ad un progetto organico e condiviso, di tutte le realtà politiche che si richiamano ai valori cattolici.
La difficoltà dell’oggi, legate ad un isolamento internazionale, ad una manovra di Bilancio finalizzata a premiare il loro elettorato, invece di dare risposte ai bisogni del Paese, fa emergere l’insipienza, l’impreparazione, la superficialità e l’assenza di un minimo di rispetto per lo Stato e le Istituzioni.
A questo dobbiamo aggiungere la pochezza di investimenti pubblici per il rilancio dello sviluppo della crescita del Paese; la sfiducia di tutti gli organismi internazionali di natura economico-finanziari; il livello dello spread; le preoccupazioni del Mercato sulla tenuta dei conti, che pongono il Paese alla mercè degli speculatori internazionali e di coloro, che hanno interesse ed appropriarsi delle realtà più significative del “made in Italy”.
Tutte queste considerazioni ci impongono il dovere di fare presto per poter ridare al Paese un progetto, una guida ed un Partito, che sappia riappropriarsi del ruolo-guida per un nuovo progetto di crescita, di sviluppo, di solidarietà e di giustizia sociale.
Questa è la sfida che ci attende! Questo è il compito che la Storia ci assegna !
Un tanto ricalca il tempo della mia giovinezza e quel periodo storico esaltante in cui una Luce brillava ed il Paese si trasformava seguendo l’itinerario di un progetto compiuto di una Società e di uno Stato.
A noi dunque il dovere di una risposta, in simbiosi con la storia del passato e soprattutto in linea con la Speranza ed i Bisogni di un popolo in attesa di avere, certezza dell’oggi e speranza del proprio futuro !
di RODOLFO CONCORDIA (ROMA) * 335-7709516 * rodolfo.concordia@dconline.info
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