A cura di Dott. Fernando Ciarrocchi di (Ascoli Piceno)
< Urge rifondare una cultura della persona per contrastare la violenza sulle donne ! >
Trascorsi alcuni giorni dalla nomina conferitaLe dal Dott. Angelo Sandri, Segretario nazionale della Democrazia Cristiana, abbiamo contattato la Dott.ssa Alessandra Valeri di Ascoli Piceno, neo Segretario nella Regione Marche del Movimento Femminile e per le Pari opportunità della Democrazia Cristiana marchigiana.
D) Dottoressa Valeri, in questo momento così difficile – reso ancora più tragico dall’aumento dei casi di violenza sulle donne – come pensa di intervenire presso le istituzioni in nome e per conto della Democrazia Cristiana?
R) Dobbiamo puntare a recuperare una nozione di sviluppo umano integrale; pensare alla persona e alla inalienabile dignità della persona umana.
Persona, prima ancora che donna o uomo, da concepirsi come creatura dotata di dignità spirituale e soprannaturale, centro dell’ordine economico sociale, politico avente diritto ad una vita religiosa, al lavoro, alla famiglia, all’uso di beni materiali, alla proprietà, al giusto salario, alla libertà, alla partecipazione alla vita dello Stato, all’istruzione e alla collaborazione nella produzione della ricchezza.
Tuttavia il raggiungimento di obiettivi così importanti rischia di rimanere solo un elenco di belle parole all’interno di un contesto sociale, politico, lavorativo che continua a penalizzare determinate categorie sociali e che purtroppo quotidianamente assistiamo a tristissimi episodi di violenza contro le donne…
È un dato di fatto che ci sia stata una positiva evoluzione normativa nella delicata tematica della violenza contro le donne.
Vi è stata infatti una ricerca di strumenti più adeguati sia sul piano della prevenzione di determinate fattispecie criminose, che sul piano di quelle che possiamo intendere come misure di tutela a seguito delle denunce di violenza anche e soprattutto in termini di costituzione di tavoli di lavoro in tema di parità e tutela della donna.
È indubbio tuttavia che molto si può e si deve ancora fare per un migliore raccordo con le istituzioni, per prevenire l’insorgenza di fenomeni distorsivi e per offrire il massimo della tutela alle vittime della violenza, sia in termini di assistenza psicologica, che sul piano della sicurezza individuale post denuncia.
È importante sviluppare una cultura più capace di abbattere quel muro di vergogna, di ostilità, di pregiudizio e giudizio di maschilismo giustificativo che induce molte donne a non denunciare episodi di violenza ed a subirle quasi fosse la norma.
A livello istituzionale ravviso la necessità imprescindibile di creare una rete operativa e collaborativa tra le istituzioni e gli organismi privati e pubblici capaci offrire assistenza psicologica e fisica alle vittime delle violenze poiché’ è indubbia la relazione spesso malata che è la base di certe dinamiche di violenza che vedono spesso le vittime tornare tra le braccia dei propri aguzzini.
E dalla violenza non può che generarsi altra violenza.
Bisogna coinvolgere le scuole per contribuire a rifondare una cultura della “persona”.
Promuovere iniziative e sensibilizzare le nuove generazioni, bombardate da una “cultura della violenza “e da uno sterile e pericoloso individualismo e recuperare il senso della insopprimibile dignità della persona. Organizzare laboratori capaci di affrontare il tema della violenza contro
Le donne così come si fa, correttamente, relativamente alle tematiche del bullismo, cyber-bullismo e della diffusione di una cultura della legalità
Favorire percorsi di consapevolezza anche perché a me sembra di assistere anche a un maschilismo di ritorno da parte delle ragazzine: non siamo state capaci di passare, alle nuove generazioni, il testimone nella battaglia dei diritti.
D) Altra problematica, purtroppo, anch’essa di tragica attualità è l’emergenza della disoccupazione giovanile che colpisce anche le giovani ragazze. Ritiene possibile un’iniziativa che porti alla costituzione di un tavolo regionale di confronto permanente, preposto dalla Democrazia Cristiana, in cui siano coinvolte le rappresentanze sindacali?
R) Sicuramente ritengo non solo possibile ma auspicabile una iniziativa che porti alla costituzione di un tavolo regionale di confronto permanente in cui siano coinvolte le rappresentanze sindacali
Per contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile in modo specifico quella femminile.
Il lavoro è essenziale e obiettivo prioritario per la realizzazione dello scopo fondamentale della vita è l’impegno dell’occupazione di tutte le forze disponibili è un dovere centrale dell’azione degli uomini di governo, politici, dirigenti sindacali ed imprenditori.
Dio creò l’uomo a sua immagine, maschio e femmina li creò» (Gen 1, 27). Tale distinzione non è e non vuole essere discriminazione o divergenza nella dignità, ma reale parità con gli uomini non solo di diritto, ma anche di fatto.
Tale dualità paritaria è da cogliersi in ogni ambito. C’è ancora tanto da fare, nonostante che, in questi ultimi anni, la presenza femminile, nel mondo produttivo, sia aumentata, con un incremento modesto e con un differenziale di circa il 18% a favore di quella maschile “
Oggi più che mai è necessario ribadire che la parità di genere si raggiunge solo attraverso una rappresentanza paritaria tale da realizzare una democrazia reale dando un senso compiuto all’art. 3 della Costituzione Italiana.
D) Secondo Lei su quale altra emergenza sociale al femminile la Democrazia Cristiana per i suoi valori non può sottrarsi dal far sentire la propria voce politica, dunque, la sua vicinanza?
R) Mario Draghi di recente ha affermato: “L’Italia presenta oggi uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa, oltre una cronica scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo….
Rendere concreto il principio che ha ispirato l’enunciato delle quote rosa richiederebbe anche l’adozione di politiche capaci di assistere la donna in ambito lavorativo consentendole di lavorare con serenità e produttività; penso, tra le tante iniziative possibili, alla istituzione di asili nido nei luoghi di lavoro, maggiore flessibilità quanto ad orari di lavoro.
Tuttavia, una cultura ed una politica capaci di valorizzare la dignità della persona è anche quella che riconosce pari dignità e valore al lavoro domestico.
Tutelare a livello economico la libera di scelta come scelta di valore e dunque riconoscere il prezioso contributo del lavoro domestico della donna è un sogno che non smetto di fare ed è scelta che per me contribuisce alla edificazione di una società capace davvero di tutelare il principio di libertà in senso sostanziale, aliena da pregiudizio e giudizio
A conclusione com’ è nella consuetudine di questa testata giornalistica, “si faccia una domanda e sia dia una risposta”.
D) Cosa l’ha spinta ad intraprendere questo percorso all’interno della Democrazia Cristiana ?
R) Da cittadina, da lavoratrice e soprattutto da mamma, ciò che mi ha spinto ad intraprendere questo percorso all’interno della Democrazia Cristiana, di cui condivido i valori ispiratori e fondanti, è stato il bisogno che ho avvertito di raccogliere un invito che mi è stato fatto.
Un invito che ho interpretato come il mio desiderio di agire per “lasciare il mondo un po’ meglio di come lo ho trovato “citando B. Powell.
Come si dice: tante gocce formano l’oceano…nella speranza che il principio di fraternità, di solidarietà, di reciprocità ed accoglienza possano trovare spazio di applicazione nell’ordinaria vita economica, culturale e sociale e politica.
La ringraziamo per la disponibilità e l’attenzione augurandole coridalmente Buon lavoro e Buona D.C. !
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