Giovedì della IX settimana delle ferie del Tempo Ordinario
« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68
Santo(i) del giorno : S. Antonio Maria Gianelli, vescovo e fondatore (1789-1846), B. Marie-Thérèse de Soubiran (F), fondatrice (1834-1889)
Meditazione del giorno
San Gregorio Magno : “Non c’è comandamento più grande di questi”
**************************************************************
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,28-34.
In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore;
amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi».
Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v’è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Traduzione liturgica della Bibbia
***********************************************************
Meditazione del giorno:
San Gregorio Magno (ca 540-604), papa, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo, n. 30; PL 76, 1220
“Non c’è comandamento più grande di questi”
Non si può veramente amare Dio se non si ama il prossimo, né amare veramente il prossimo se non si ama Dio. Ed è per questo che lo Spirito è stato dato ai discepoli due volte: prima dal Signore quando era sulla terra, poi dal Signore quando regnava in cielo (Gv 20,22; At 2). Ci è dato sulla terra per amare il prossimo, dal cielo per amare Dio. Ma perché prima sulla terra e poi in cielo, se non per farci capire chiaramente la parola di Giovanni: “Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede”? (1Gv 4,20)
Perciò fratelli, amiamo il nostro prossimo; amiamo chi ci è vicino, perché possiamo amare chi è al di sopra di noi. Si eserciti il nostro spirito a dare al prossimo ciò che deve a Dio, per meritare di rallegrarsi in Dio con la gioia perfetta col prossimo stesso. Così raggiungeremo quella gioia degli abitanti del cielo, di cui abbiamo già ricevuto il pegno col dono dello Spirito Santo. Tendiamo con tutto l’amore a questo fine dove ci rallegreremo per sempre. Là si trova la santa assemblea dei cittadini del cielo; là, una festa sicura; là, un riposo assicurato; là, la vera pace che non sarà più solo lasciata ma donata dal Signore Gesù Cristo (Gv 14,27).