VANGELO DEL GIORNO * Lunedì 06 Agosto 2018 * Trasfigurazione del Signore, festa
« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68
Santo(i) del giorno : B. Maria Francesca di Gesù, vergine e fond. (1844-1904), B. Tadeusz (Taddeo) Dulny, seminarista e martire (1914-1942)
Meditazione del giorno * San Giovanni Damasceno : “Sopra un monte alto, in un luogo appartato”
******************************************************************
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,2-10.
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.
Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!».
Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento.
Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!».
E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risuscitato dai morti.
Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti.
Traduzione liturgica della Bibbia
******************************************************************
Meditazione del giorno:
San Giovanni Damasceno (ca 675-749), monaco, teologo, dottore della Chiesa
Omelia per la festa della Trasfigurazione; PG 96, 545
“Sopra un monte alto, in un luogo appartato”
Una volta, sul monte Sinai, il fumo, la tempesta, l’oscurità e il fuoco (Es 19,16ss) avevano rivelato la condiscendenza infinita di Dio, avevano annunciato che colui che dava la Legge era inaccessibile… e che il creatore si faceva conoscere dalle sue opere. Ma ora tutto è riempito di luce e splendore. Poiché l’artefice e Signore di tutte le cose è venuto dalo seno del Padre. Non ha lasciato la sua dimora, cioè la sede nel seno del Padre, ma è disceso per essere con gli schiavi. Ha preso la condizione di servo ed è diventato uomo nella sua natura e nel suo agire (Fil 2,7), affinché sia compreso Dio, che è incomprensibile agli uomini. Per se stesso e in se stesso, mostra lo splendore della natura divina.
Altre volte Dio aveva voluto unire a sé l’uomo con la sua grazia. Quando ha soffiato lo spirito di vita nell’uomo formato di terra, quando gli ha comunicato ciò che aveva di meglio, lo ha onorato con la sua immagine e somiglianza (Gen 1,27). Gli ha dato l’Eden come dimora e ha fatto di lui il fratello intimo degli angeli. Ma poiché abbiamo oscurato e fatto scomparire l’immagine divina sotto il fango dei nostri desideri sregolati, il Compassionevole è entrato in una seconda comunione con noi, molto più sicura e più straordinaria della prima. Pur restando nella grandezza della sua divinità, accetta anche chi è sotto di lui, creando l’umano in se stesso; mescola l’archetipo all’immagine e oggi mostra in lei la sua bellezza.
Il suo volto risplende come il sole, poiché nella sua divinità è identificato con la luce immateriale; è per questo che è diventato il Sole di giustizia (Mal 3,20). Ma i suoi vestiti diventano bianchi come la neve, poiché ricevono la gloria per rivestimento e non per unione, per relazione e non per natura. E “una nube di luce li coprì della sua ombra”, rendendo sensibile il fulgore dello Spirito.