VERSO IL XXIV CONGRESSO NAZIONALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA (ROMA – 15 E 16 DICEMBRE 2023): “IL VERO POLITICO DEVE ESSERE SENZA PELI SULLA LINGUA !” > * TERZA PARTE

VERSO IL XXIV CONGRESSO NAZIONALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA (ROMA – 15 E 16 DICEMBRE 2023): “IL VERO POLITICO DEVE ESSERE SENZA PELI SULLA LINGUA !” > * TERZA PARTE
Natascia Pizzutti (Udine)

A cura di Ins. NATASCIA PIZZUTTI (di Manzano/ in provincia di Udine)

natascia.pizzutti@dconline.info * cell. 349-3502954 *

Avv. Alfredo De Filippo (Salerno)

Segretaria nazionale del Movimento Femminile e per le Pari Opportunità della Democrazia Cristiana italiana 

Segretario Organizzativo regionale della Democrazia Cristiana del Friuli Venezia Giulia

Componente della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana

e di Avv. ALFREDO DE FILIPPO (di Sarno/in provincia di Salerno)

alfredo.defilippo@dconline.info * cell. 335-1456033 *

Editorialisti de < IL POPOLO > della Democrazia Cristiana

Componente della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana

< VERSO IL XXIV CONGRESSO NAZIONALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA (ROMA – 15 E 16 DICEMBRE 2023): “IL VERO POLITICO DEVE ESSERE SENZA PELI SULLA LINGUA !” > * TERZA PARTE 

Tendere all’unità della DEMOCRAZIA CRISTIANA.

Nel rileggere Aldo Moro nella scottante attualità del Suo “pensiero politico”(Discorso al Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana, 21 novembre 1968), il “Gigante”, lascia emergere da quelle pagine, con tutta la sua drammatica carica; “Il Nano” lo espone al tramonto della cultura politica e, per uno strano gioco dell’incantesimo lo lascia illudere di essere un “gigante”.

Aldo Moro

Ma, a proposito di Giganti, vediamone uno all’opera, ricordando cosa pensava circa 55 anni fa:

“Tempi nuovi si annunciano. Tempi nuovi si annunciano ed avanzano in fretta come non mai.

Il vorticoso succedersi delle rivendicazioni, la sensazione che storture, ingiustizie, zone d’ombra, condizioni d’insufficiente dignità̀ e d’insufficiente potere non siano oltre tollerabili, l’ampliarsi del quadro delle attese e delle speranze dell’intera umanità, la visione del diritto degli altri, anche dei più lontani, da tutelare non meno del proprio, il fatto che i giovani, sentendosi ad un punto nodale della storia, non si riconoscano nella società in cui sono e la mettano in crisi, sono tutti segni di grandi cambiamenti e del travaglio doloroso nel quale nasce una nuova umanità.

Vi sono certo dati sconcertanti di fronte ai quali chi abbia responsabilità̀ decisive non può̀ restare indifferente: la violenza talvolta, una confusione ad un tempo inquietante e paralizzante, il semplicismo scarsamente efficace di certe impostazioni sono sì un dato reale e anche preoccupante.

Ma sono, tuttavia, un fatto, benché grave, di superficie. Nel profondo è una nuova umanità che vuole farsi, è il moto irresistibile della storia. Di contro a sconcertanti e, forse, transitorie esperienze c’è quello che solo vale ed al quale bisogna inchinarsi, un modo nuovo di essere nella condizione umana.

È l’affermazione di ogni persona, in ogni condizione sociale, dalla scuola al lavoro, in ogni luogo del nostro Paese, in ogni lontana e sconosciuta regione del mondo; è l’emergere di una legge di solidarietà, di eguaglianza, di rispetto di gran lunga più seria e cogente che non sia mai apparsa nel corso della storia.

Ed insieme con tutto questo – ed anzi proprio per questo – si affaccia sulla scena del mondo l’idea che, al di là del cinismo opportunistico (ma, addirittura, anche al di là della stessa prudenza e dello stesso realismo) una legge morale, tutta intera, senza compromessi.

E che essa abbia infine a valere e dominare la politica, perché essa non sia ingiusta e neppure tiepida e tardiva, ma intensamente umana”. 

La D.C. verso il XXIV Congresso nazionale. È tempo di responsabilità !

Essere capace di rialzarsi anche dopo le cadute, non essere sopraffatti dalle difficoltà anche immense che ci colpiscono, ma rinascere e tornare a splendere attraverso il travaglio congressuale ove, fin in fondo, abbiamo il dovere di rinnovare il vero e costruttivo impegno politico e morale nell’interesse del Paese.

E’ nel Congresso che riversiamo e rinnoviamo la nostra libera scelta politica che, per la nostra storia, cultura, radici e libero convincimento la leghiamo a quegli ideali cristiani, che, sotto la nostra esclusiva responsabilità, miriamo a trasformare in utilità sociale e per delle rette soluzioni per i problemi che ci travolgono, senza però, mai rinunciare ai nostri ideali quali8 pilastri di interpretazione e di sviluppo della vita sociale.

In particolare, senza mai abbandonare la strada maestra della Verità sociale e della democrazia.

La strada che ci ha permesso di essere un Popolo protagonista nel mondo. Un popolo ricco di Giganti e povero di nani.

IL congresso deve essere interpretato come la rinascita della Democrazia Cristiana dalle ceneri di quel nefasto luglio 1993.

Il Politico della D.C. ha il dovere (capacità) di saper interpretare due grandi disegni che, Moro definiva: “Verità Sociale e Democrazia

Varietà sociale e democrazia.

La varietà sociale, espressione e garanzia di libertà, può comporsi in un ordine, che la renda accettabile e feconda, solo nello Stato democratico, in cui il potere sia autentica espressione del suffragio universale e che si attribuisca la possibilità ed il dovere di intervenire con leggi e con l’azione solidale della collettività per fini di giustizia e di generale, effettiva tutela della dignità umana.(A. Moro- Relazione introduttiva al VII Congresso DC, Firenze, 24 ottobre 1959).

Verso il Congresso per un nuovo modello di “essere” politico.

Ecco alcuni dei tipici comportamenti di un del “politico” social:

È sempre in vista. “Esibirsi” è il primo aspetto importante: vivere è essere visibili.
La visibilità è da considerarsi la prima unità di misura del suo valore.

Vuole piacere.  Avere un riscontro, un feedback, un like, molti followers.

È quasi sempre connesso. Molte ore passate sui Social sa tratti mostrando seri disturbi della personalità da narcisismo. Si distacca dalla qualità della vita reale e dalla politica reale, “self-performant “, con pose e sguardi, preferibilmente dall’alto.

Dal Congresso rinasca L’Uomo che nella società si nutre di e con valori umani.

Rinasca il suo crescere rigoglioso spirito guida della società civile. Sappia, infine, essere garante di diritti e poteri di decisione.

Sappia affermarsi degna persona umana con tutta la sua dignità, l’unica degna di condizionare incisivamente il potere politico.

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