Purtroppo invece sono gli stessi uomini che sono chiamati a emettere sentenze e punizioni che trasformano la vittima in carnefice e tutto spesso si risolve “a tarallucci e vino”.
“Si chiamava Alessandra Matteuzzi. Aveva 56 anni.
Non mi interessa se una donna di quella età fa quanto possibile per apparire più giovane. Non sono fatti miei.
Non mi interessa se ha gonfiato le labbra, levigato la pelle del viso, fatti i capelli lisci e platino come una star del cinema. Non sono fatti miei.
Non mi interessa se postava foto sbarazzine e ritoccate per apparire migliore e più attraente. Non sono fatti miei.
Non mi interessa se a 56 anni aveva deciso di rimanere legata ad una gioventù che stava inevitabilmente tramontando. Non sono fatti miei.
Lei era una donna e forse proprio per questo oggi si sprecano giudizi sulle sue scelte di vita.
Come se una donna a 56 anni dovesse per forza avere la pancetta, le rughe, i capelli grigi e disordinati, vestirsi come la vecchia professoressa di religione.
Sbagliato. Non sono fatti nostri.
Mi interessa invece che un bel ragazzo di 27 anni, dal fisico scolpito e degno di attrazioni di ogni genere non abbia sopportato il fatto che quella 56enne lo avesse mollato.
E, pertanto, potesse decidere di sfondarle il cranio a martellate come un bambino rompe un giocattolo che di colpo ha iniziato a odiare.
Ecco, questo mi interessa. E mi fa incavolare.
E basta con il ritornello “donne dovete denunciare”! Alessandra lo aveva fatto.
Ma, a quanto pare, quando una donna chiede aiuto non ottiene tutte quelle attenzioni che si offrono per salvare un cane, un cinghiale, un lupo, un orso.
Un ultima domanda: e adesso chi paga?
Perchè non vorrete credere che la colpa è tutta di quello psicopatico di 27 anni tutto muscoli e tatuaggi, vero?”
Buongiorno, ho letto questo articolo e mi interessa molto ! Io ho 22 anni e sono siciliana, però ora vivo in Germania e seguo quasi solo cronaca italiana. Nello specifico mi interessa molto la storia di Alessandra Matteuzzi di cui ho saputo attraverso il telegiornale su Rai Uno. E giorno per giorno ho seguito purtroppo questa terribile storia. Ho visitato i suoi siti cioe Facebook ed Instagram e la sua storia mi ha colpito moltissimo. Questo feminicidio mi ha fatto molto male e mi ha colpito molto. Ho seguito tutte le interviste della sorella Stefania e ho pianto insieme a lei. Tutti i giorni guardo dentro i suoi siti social – quelli di Alessandra – e qualche lacrimuccia mi scende sempre…