Walter Vallese (D.C.): riflessioni a latere di “provocazioni” grilline.

Walter Vallese (D.C.): riflessioni a latere di “provocazioni” grilline.

di WALTER VALLESE (Pescara)

* www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *

Mi è capitato di leggere quanto ha detto Beppe Grillo in un suo spettacolo a Bologna e questo mi ha spinto ad una riflessione su alcuni argomenti che derivano dalle affermazioni del leader grillino.

Intendiamoci bene: non ero presente e la sua era la solita provocazione corrosiva, ma mi ha fatto riflettere con quel “ridateci 700 mila euro”.

A questa provocazione voglio rispondere con un “non sense” gettando in un pistolotto su una cosa che volendo i pentastellati potevano risolvere.

Il dilemma lo ha posto un Abruzzese che loro citano spesso, il prof. Auriti, il quale in merito al Testo Unico 204 del 1910 si era posto il problema della proprietà della moneta.

Il caro professore infatti contestò l’affermazione della Banca d’Italia, che è proprietaria della moneta stessa perché il suo valore è determinato dal potere di acquisto, cioè dal lavoro e dai beni e servizi prodotti e non basta quindi aver pagato la tipografia e l’imposta di bollo per giustificare la differenza di valore.

Quindi la moneta non può essere della Banca D’Italia che forzando l’interpretazione del Testo Unico è solo autorizzata ad emetterla e non ne ha la proprietà come è emerso  nella causa di appello a suo tempo promossa dal professore Abruzzese.

Quindi riprendendo il discorso sul fatto che la nostra Repubblica non può essere fondata sul denaro ma sul lavoro, se un individuo riceve in pagamento per un lavoro soldi dal popolo e decide liberamente di accettare che per quel lavoro di essere pagato la metà di altri, sta solo accettando dal popolo una parte della sua moneta.

Quindi di fatto non l’ha restituita al legittimo proprietario, ha solo deciso di accontentarsi di meno.

Pertanto non può poi dopo aver fatto una pattuizione (bisogna sempre decidere se ciò sia voto di scambio in altra forma) rimangiarsela, visto che ciò gli ha portato dei voti in più.

In ultima analisi potremmo anche guardare la questione dal punto di vista commerciale: l’offerta politica del M5S sotto questo punto di vista è concorrenza sleale perché per un dato lavoro accetta di essere pagato la metà ponendo anche la questione dello sfruttamento del lavoro.

Comunque la giriate a Pescara si dice che non sanno perdere con stile e questo è racchiuso tutto in un vocabolo: “cascettari”.

di WALTER VALLESE (Pescara)

* www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.it *

 

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Paolo Del monaco
1 anno fa

Noto con stupore la circostanza che qualcuno pubblica ciò che scrivi e che credi essere nozione messaggio post interessante e/o idoneo all’argomento. Ricordo distintamente che non molti anni or sono ero costretto a correre dai vari responsabili dei nostri datori di lavoro per mettere una pezza alla castronerie che mettevi su carta ……ora scrivi un articolo.
Roba da matti…..